Quando ero giovane nessuna delle mie amiche organizzò un party prenuziale. Tanto meno io. Credo sia una moda abbastanza recente, per lo meno rispetto alla consuetudine maschile.
E’ divertente leggere le varie proposte delle wedding planner: dal week end in barca a vela con le amiche, alla serata pazza a Londra, ma anche il “Diventa Cheerleader per un giorno”.
Per non parlare dell'”Aperi-shopping“, dove le accompagnatrici portano la sposa a comprare nelle boutiques: occasione in cui si acquista sorseggiando bevande e mangiando stuzzichini.
Poi in questo periodo di matrimoni le riconosci in giro, con la coroncina rosa, con la t-shirt a tema, i palloni, le fasce genere miss.
A proposito di gadgets, ne ho trovati di divertentissimi:
– “Duelling Dickies”: due imbragature gonfiabili che simulano uno strap-on e le amiche combattono a colpi di “dickies”
– la giarrettiera con taschina che include un piccolo vibratore a forma di rossetto
– “Inflatable Pecker ring toss”, consistente in un enorme pene gonfiabile e tre grandi anelli colorati da lanciare. Vince chi riesce a centrare il totem.
– “Blow job kit”, comprensivo di guanti.
– Gli orecchini luminosi a forma fallica (a che servano poi non si sa).
– “Tickle His Pickle”, la guida completa per sapere perfettamente come muovere le mani… sullo sposo la prima notte di nozze.
Io ero rimasta alle tavolate al ristorante, dove ad un certo punto si faceva largo un atletico, unto, perizomato ragazzo che con movenze suadenti (ma anche sui denti), faceva infuocare la futura sposa e le commensali.
Non ho mai trovato nulla di erotico ed eccitante in questo.
Piuttosto, qualche idea creativa l’avrei, ma ve ne accenno solo una che fece divertire tutte. Ad un addio al nubilato di cui fui organizzatrice feci indossare alla sposa un ovetto wireless, un’amica diede il telecomando ad uno sconosciuto di passaggio e…