Il colloquio in carcere tra il figlio dell'ex banchiere e la moglie arrestata anche lei per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e riciclaggio
“Quello è un pazzo, rubava, rubava, ma mica solo due milioni”. Alberto Berneschi, figlio di Giovanni, l’ex numero uno di Banca Carige arrestato nei giorni scorsi assieme ad altre sei persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e riciclaggio, ha così tradito inconsapevolmente il padre. La frase che si riferisce al padre è stata pronunciata durante un colloquio in carcere con la moglie Francesca Amisano (è una delle persone arrestate) senza sapere che il colloquio era intercettato dalla Guardia di finanza.
A rivelare il contenuto delle intercettazioni sono i quotidiani locali. Berneschi ha pronunciato la frase dopo che la moglie gli ha chiesto di mettere in sicurezza quasi due milioni sfuggiti ai primi sequestri. E proprio questa richiesta avrebbe portato il giudice a respingere la scarcerazione della Amisano. “Stai a sentire una cosa. Se non lo avete già fatto dovete sentire un attimino per Mb (società che secondo i magistrati serviva a schermare vari riciclaggi operati da Giovanni Berneschi). La Mb, di cui sei proprietario, soltanto di contanti ha un milione in cassa”.
Alberto Berneschi, al momento, non sarebbe indagato. Marito e moglie, durante il colloquio intercettato, si sono abbandonati anche a una serie di considerazioni sull’ex numero uno di Carige. “Sei finita in un gioco più grande di te, questi se ne approfittano, stiamo pagando la deficienza di quell’uomo cog…”, dice Alberto Berneschi del padre. “E’ un disastro – dice Amisano – è una testa di c… allucinante”. E il marito risponde: “Lo so, l’ho sempre detto che è pazzo. Il problema di ‘sto cretino qua lo vedi: ha sicuramente rubato questi soldi… perché ha rubato… non sono due milioni. Se fossero stati due milioni nessuno diceva niente. Ma questo è un folle, un pazzo”.