Palazzo Madama approva con 159 sì, 112 no e nessun astenuto. La commissione Bilancio aveva chiesto e ottenuto quattro modifiche al testo: maggiori fondi per l'agricoltura, riduzione della dotazione economica del "fondo taglia-tasse", paletti alle spese della sede Rai di Bolzano e alla flessibilità nelle strategie di risparmio delle società partecipate. Il decreto va ora alla Camera, dove è atteso in Aula il 13 giugno, per il via libera definitivo. Il provvedimento dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 23 giugno
Passa al Senato la fiducia sul decreto Irpef, con 159 sì, 112 no e nessun astenuto. Il testo va ora alla Camera, dove è atteso in Aula il 13 giugno, per il via libera definitivo. Il provvedimento dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 23 giugno.
La questione di fiducia sul provvedimento è stata chiesta all’Aula di Palazzo Madama in mattinata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Maria Elena Boschi e riguarda il maxiemendamento che recepisce tutte le modifiche approvate dalle commissioni Bilancio e Finanze.
La commissione Bilancio del Senato ha chiesto quattro modifiche al testo: incremento dei fondi all’agricoltura, paletti alle spese della sede Rai di Bolzano, riduzione della dotazione economica del “fondo taglia-tasse” e ridimensionamento della flessibilità nelle strategie di risparmio delle società partecipate. Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, ha accolto le proposte e modificato il testo sui 4 punti.
Nello specifico, la prima modifica che “non incide sul testo ma solo sulle coperture”, come ha precisato il presidente della commissione Bilancio Antonio Azzollini, porta a 21,2 milioni di euro i fondi per l’Istituto per lo sviluppo agroalimentare per misure a favore delle rinnovabili agricole.
La seconda proposta mette dei paletti alla “flessibilità” nelle modalità di risparmio delle società partecipate. Le aziende pubbliche potranno decidere se tagliare o meno i costi operativi sono se l’aumento del valore della loro produzione sarà almeno pari al 10 per cento rispetto al 2013. In ogni caso le strategie adottare dovranno portare a “un miglioramento del risultato operativo”.
La terza modifica pone un tetto di 10 milioni annui ai costi della sede Rai di Bolzano, all’interno della convenzione tra la televisione pubblica e la Provincia di Bolzano. “Ulteriori oneri” ricadranno nel bilancio della provincia.
L’ultima proposta prevede infine la riduzione di 3,5 milioni di euro nel 2015 per il cosiddetto “fondo taglia-tasse” (Fondo per gli interventi strutturali di politica economica). Il tesoretto creato dal governo Letta per abbassare il cuneo fiscale, al quale Renzi ha deciso di destinare (sempre con un emendamento al decreto Irpef) le entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscali eccedenti le previsioni del governo.