Il leader del Movimento 5 stelle pubblica sul blog il messaggio che ha mandato alla segretaria dell'European green party. In contemporanea Messora, responsabile staff comunicazione a Bruxelles, attacca: "Li abbiamo contattati più volte. Ci hanno rimbalzato". Il segretario generale del partito replica: "A noi sembra che questa proposta di Grillo non sia sincera. Chiarisca e ne riparleremo".
“Toc toc c’è qualcuno in casa?”. Dopo le tensioni interne ed esterne, il blog di Beppe Grillo pubblica il messaggio che il leader M5S ha inviato all’European Green Party per valutare la collaborazione in un gruppo comune al Parlamento europeo. Mentre proseguono le trattative con il leader indipendentista Nigel Farage per l’ingresso nell’Efd, il comico pubblica la richiesta inviata a Vula Tsetsi, segretario generale dei Verdi: “Gentile Dott.ssa, il Movimento 5 Stelle sarebbe felice di incontrarla al più presto per discutere un’eventuale collaborazione in seno al gruppo dei Verdi”. Contemporaneamente il responsabile comunicazione a Bruxelles Claudio Messora attacca: “Ci rimbalzano dal 14 maggio”. In serata arriva la replica di Vula Tsetsi: “Secondo le nostre informazioni, l’accordo tra il Movimento 5 Stelle e Nigel Farage è ormai nella sua fase conclusiva. Esattamente per questa ragione abbiamo dei dubbi che la sua offerta di dialogo con noi sia una reale richiesta di confronto oppure una semplice copertura di una decisione ormai presa. Come Lei ben sa, le priorità e l’agenda politica del nostro gruppo non hanno nulla a che vedere con il programma politico dell’UKIP. Il nostro gruppo non potrà incontrarla finché non sarà fatta chiarezza sulle sue relazioni con il gruppo di Farage”.
Nel testo del messaggio inviato a Tsetsi il leader presenta l’M5S e il programma che intende sviluppare in Europa: “Il Movimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi. Il Movimento 5 Stelle aspira a un’Europa dei valori vicina ai cittadini e basata sulla democrazia diretta”. Seguono i 7 punti per l’Europa: “Il nostro programma elettorale europeo prevede sette punti ben precisi che i nostri 17 rappresentanti intendono difendere e perseguire durante la prossima legislatura del Parlamento europeo: 1. Abolizione Fiscal Compact; 2. Adozione degli Eurobond; 3. Alleanza fra i Paesi mediterranei per una politica comune; 4. Investimenti in innovazioni e attività produttive escluse dal 3% del deficit annuo; 5. Investimenti per il rilancio dell’attività agricola; 6. Abolizione del pareggio di bilancio; 7. Referendum per la permanenza nell’Euro. In attesa di un suo gentile riscontro le porgo i miei più cordiali saluti, Beppe Grillo”.
Allo stesso tempo però, Claudio Messora, responsabile che gestirà la comunicazione per i 5 stelle a Bruxelles, scrive un articolo in cui denuncia il “silenzio dei Verdi”. Secondo Messora, tra i principali sostenitori dell’alleanza con Farage, non è il M5s che non vuole tentare un accordo con i Verdi europei, sono i Verdi che non si decidono a voler incontrare Beppe Grillo. “C’è una parte dei media, tra cui si annovera il Fatto Quotidiano, che lavora infaticabilmente per ingenerare la malsana idea che il Movimento 5 Stelle non solo non voglia l’accordo con i Verdi Europei, ma che insista nel non contattarli neppure”. Secondo quanto ricostruito da ilfattoquotidiano.it, numerosi sono stati i contatti tra i Verdi e i 5 stelle senza che fino a questo momento si sia arrivati a un incontro. A fare resistenza soprattutto la parte tedesca dell’European Green Party, polemica dopo i post comparsi sul blog di Grillo in difesa di Farage. Diversa, almeno in un primo momento, la posizione del versante francese e italiano i cui deputati chiedevano di lasciare aperta la strada del dialogo.
“Nessuno è mai stato ricontattato”, ha smentito Messora, “i negoziati a questi livelli sono per antonomasia frutto di contatti preliminari informali ed esplorativi. I risultati si fanno via via più espliciti e trasparenti a mano a mano che si sviluppa un’intesa, ma per arrivare ad un accordo si inizia a farsi qualche telefonata, si chiede un incontro, si ottiene un appuntamento” ricorda Messora che fa, appunto, il parallelo con i ‘preliminari’ avuti con l’Ukip per arrivare all’incontro tra Grillo e Farage”. I contatti con i Verdi, ha detto, iniziano venerdì 14 maggio “molto prima dell’approccio con l’Edf” e puntano a Vula Tsetsi. “Viene chiesto un incontro per una chiacchierata informale, esplorativa. Si attende di essere richiamati, come d’accordo, ma non arriva risposta alcuna” si sottolinea nella ricostruzione del M5s che arriva poi al 31 maggio quando il M5s sollecita ancora un incontro, propone una strada per aprire un negoziato diretto tra Josè Bové e Beppe Grillo. “Se hai bisogno di contatti formali puoi rivolgerti alla segretaria generale del gruppo Vula Tsetsi” è la risposta che viene data al Movimento. E Messora commenta: “Quella stessa Vula Tsetsi che rimbalza il MoVimento 5 Stelle dal 14 maggio? Ma è meraviglioso….”.