5361 caffè, 2902 sigarette, 3934 ciack, 22 ore 22 minuti e 40 secondi di girato, 118 mollette per il bucato, 37 attori e 300 comparse. Questi e altri semplici strumenti per raccontare “una favola che sfida il destino e fa vedere che c’è la possibilità di cambiare, se uno lo vuole, perché in ogni attimo si può riscrivere la propria esistenza”, spiega il regista e sceneggiatore Giuseppe Gigliorosso. Ore diciotto in punto è una storia tutta italiana realizzata con la formula “The Coproducers”: gli attori e i tecnici hanno messo mano alle loro tasche per realizzare il film, il tutto senza un euro in cassa e senza alcun contributo pubblico.
Un polveroso ufficio fuori dal Tempo contiene i fascicoli in cui è segnata la vita degli esseri umani. Paride vi lavora da più di tremila anni. Un pomeriggio, alle diciotto in punto, Paride ha appuntamento con Nicola, un barbone sconfitto e disilluso, per accompagnarlo nel suo viaggio finale. All’orario previsto, però, una serie di eventi sconvolgerà le loro vite e quelle di tanti altri. Nulla di ciò che accadrà poteva essere preventivato e le certezze immutabili dell’Ufficio crolleranno. Nell’esistenza di Nicola sbocciano all’improvviso varianti impreviste quali l’amore, l’amicizia, la forza delle idee e la gioia di vivere, che riescono a essere più potenti del Fato e degli eventi.
Il 6 giugno per gli addetti ai lavori ci sarà l’anteprima nazionale alla sede romana dell’Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) per poi debuttare sul grande schermo il 12 giugno in diverse città: Roma, Milano, Ancona, Pescara, Messina, Palermo, e altre che si accoderanno dopo l’uscita; il tutto realizzato con una distribuzione indipendente. “Questo film – racconta il regista palermitano – è un miracolo perché la produzione è completamente autonoma, realizzato senza contributi pubblici, senza “padroni”, un film che ha voluto vedere la luce a tutti i costi; e il risultato è una pellicola che l’anima ce l’ha!”.
Un film “fatto in casa”. In un momento di crisi generale Ore diciotto in punto è una risposta d’orgoglio ed è il frutto dell’impegno gratuito del cast e dei tecnici. “All’inizio ognuno portava quel che serviva alla realizzazione del film – spiega il regista – chi ci metteva le luci di scena, chi le telecamere, e a tavola c’erano delle grandi teglie di pasta al forno che facevamo noi. Poi man mano che la pellicola ha preso corpo e anima, si sono visti i primi aiuti dei privati: almeno il catering era assicurato; scherzo!”.
Una pellicola girata sulle ali dell’entusiasmo e ambientata nella bella provincia palermitana con ritmi e tempi tutti suoi. Il cast è siciliano, tranne “il romano” Fabio Gagliardi (così lo chiamano con affetto). “Martin Scorsese ha detto che realizzare un film è una follia, ecco – racconta Gigliorosso – io me ne sono reso conto mentre lo giravamo. Mi sono trovato in un vortice, come in un frullatore, sentivo soltanto il suo rumore e man mano che si andava avanti con le riprese, spazio e tempo si sono compressi nel mio cervello per poi esplodere e stordirmi per sette mesi. Il tempo giusto delle riprese. Ancora oggi sono convinto di aver girato il film in una sola settimana”.
Ad oggi la pellicola ha ricevuto alcuni riconoscimenti: “selezionato alla 59esima edizione del Taormina film fest”, “miglior regia all’ottava edizione al Festival dell’arte cinematografica di Imperia”, “premio del pubblico – miglior lungometraggio – allo Sciacca film fest 2013”.
Il trailer