Cinema

Ore diciotto in punto, una favola che sfida il destino nelle sale grazie ad attori e tecnici

La pellicola è stata realizzata con la formula “The Coproducers”: gli attori e i tecnici hanno messo mano alle loro tasche per realizzare il film, il tutto senza un euro in cassa e senza alcun contributo pubblico. Ma il film ha già ricevuto alcuni premi. Al cinema dal 12 giugno

di Francesco Maria Borrelli

5361 caffè, 2902 sigarette, 3934 ciack, 22 ore 22 minuti e 40 secondi di girato, 118 mollette per il bucato, 37 attori e 300 comparse. Questi e altri semplici strumenti per raccontare “una favola che sfida il destino e fa vedere che c’è la possibilità di cambiare, se uno lo vuole, perché in ogni attimo si può riscrivere la propria esistenza”, spiega il regista e sceneggiatore Giuseppe Gigliorosso. Ore diciotto in punto è una storia tutta italiana realizzata con la formula “The Coproducers”: gli attori e i tecnici hanno messo mano alle loro tasche per realizzare il film, il tutto senza un euro in cassa e senza alcun contributo pubblico. 

Un polveroso ufficio fuori dal Tempo contiene i fascicoli in cui è segnata la vita degli esseri umani. Paride vi lavora da più di tremila anni. Un pomeriggio, alle diciotto in punto, Paride ha appuntamento con Nicola, un barbone sconfitto e disilluso, per accompagnarlo nel suo viaggio finale. All’orario previsto, però, una serie di eventi sconvolgerà le loro vite e quelle di tanti altri. Nulla di ciò che accadrà poteva essere preventivato e le certezze immutabili dell’Ufficio crolleranno. Nell’esistenza di Nicola sbocciano all’improvviso varianti impreviste quali l’amore, l’amicizia, la forza delle idee e la gioia di vivere, che riescono a essere più potenti del Fato e degli eventi. 

Il 6 giugno per gli addetti ai lavori ci sarà l’anteprima nazionale alla sede romana dell’Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) per poi debuttare sul grande schermo il 12 giugno in diverse città: Roma, Milano, Ancona, Pescara, Messina, Palermo, e altre che si accoderanno dopo l’uscita; il tutto realizzato con una distribuzione indipendente. “Questo film – racconta il regista palermitano – è un miracolo perché la produzione è completamente autonoma, realizzato senza contributi pubblici, senza “padroni”, un film che ha voluto vedere la luce a tutti i costi; e il risultato è una pellicola che l’anima ce l’ha!”. 

Un film “fatto in casa”. In un momento di crisi generale Ore diciotto in punto è una risposta d’orgoglio ed è il frutto dell’impegno gratuito del cast e dei tecnici. “All’inizio ognuno portava quel che serviva alla realizzazione del film – spiega il regista – chi ci metteva le luci di scena, chi le telecamere, e a tavola c’erano delle grandi teglie di pasta al forno che facevamo noi. Poi man mano che la pellicola ha preso corpo e anima, si sono visti i primi aiuti dei privati: almeno il catering era assicurato; scherzo!”. 

Una pellicola girata sulle ali dell’entusiasmo e ambientata nella bella provincia palermitana con ritmi e tempi tutti suoi. Il cast è siciliano, tranne “il romano” Fabio Gagliardi (così lo chiamano con affetto). “Martin Scorsese ha detto che realizzare un film è una follia, ecco – racconta Gigliorosso – io me ne sono reso conto mentre lo giravamo. Mi sono trovato in un vortice, come in un frullatore, sentivo soltanto il suo rumore e man mano che si andava avanti con le riprese, spazio e tempo si sono compressi nel mio cervello per poi esplodere e stordirmi per sette mesi. Il tempo giusto delle riprese. Ancora oggi sono convinto di aver girato il film in una sola settimana”. 

Ad oggi la pellicola ha ricevuto alcuni riconoscimenti: “selezionato alla 59esima edizione del Taormina film fest”, “miglior regia all’ottava edizione al Festival dell’arte cinematografica di Imperia”, “premio del pubblico – miglior lungometraggio – allo Sciacca film fest 2013”.

 Il trailer

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