Il programma europeo di valutazione dei nuovi modelli EuroNCAP mette per la prima volta nero su bianco quello che tutti avevamo appreso, purtroppo, dai fatti di cronaca: i quadricicli non proteggono sufficientemente gli occupanti in caso d’incidente. Per la prima volta, l’EuroNCAP ha effettuato crash test su quattro quadricicli pesanti, ossia quelli in Italia possono viaggiare fino a 80 km/h, di cui tre a batteria: la Club Car Villager, una golf car elettrica equipaggiata per andare su strada; l’elettrica con due posti in fila Renault Twizy; l’elettrica Tazzari Zero e la Ligier IXO, due veicoli dotati di carrozzeria apparentemente simile a quelle delle automobili. I crash test erano meno severi di quelli svolti sulle automobili (impatto frontale pieno a 50 km/h invece che a 64, e impatto laterale a 50 km/h), ma nonostante questo i risultati sono inquietanti: nelle schede stilate dall’ente per tutti i veicoli, ad eccezione di quella della Renault Twizy, ricorrono le parole “alto rischio di ferimento grave o fatale”.

I quadricicli non sono soggetti alle stesse regole d’omologazione delle automobili perché sono assimilati ai motocicli e ciclomotori. Possono circolare per strada come qualunque altro veicolo e dunque sono potenzialmente esposti a urti con mezzi più pesanti che possono colpirli anche a velocità molto superiori a quelle per le quali sono state progettate. Per avere un’idea dei rischi a cui sono esposti i guidatori delle cosiddette minicar, basti pensare che nel crash test frontale della Ligier (foto in alto), l’aggancio superiore della cintura di sicurezza s’è staccato dalla struttura, lasciando slegato il manichino, che ha subìto danni potenzialmente mortali al busto. La cintura della Tazzari (foto sopra) si è addirittura strappata, così che il manichino ha colpito il volante con la testa con una violenza letale per un essere umano. 

La struttura della Club Car (foto sopra) è completamente collassata nell’urto frontale a 50 km/h. È vero che la sua velocità è limitata a 40 km/h, ma se si scontrasse con un altro veicolo in movimento potrebbe verificarsi la situazione del crash test: il volante è stato “sparato” mezzo metro indietro verso il manichino, colpito alla testa e al busto con una forza potenzialmente letale. Meglio se l’è cavata la Renault Twizy (foto sotto), l’unico dei quattro veicoli a essere dotato di airbag di serie: la struttura ha resistito all’impatto e la cintura a quattro punti ha funzionato correttamente. Purtroppo, però, la rigidità della cella – che al contrario di quanto avrebbe fatto il muso di un’automobile, non ha assorbito l’impatto – ha causato seri danni al collo, al busto e alle gambe del manichino. 

“La nostra campagna di test conferma che i quadricicli generalmente garantiscono un livello di sicurezza molto inferiore a quello delle auto”, ha dichiarato Michiel van Ratingen, il segretario generale dell’EuroNCAP. “Visto che i quadricicli sono destinati a diventare sempre più popolari, l’EuroNCAP lancia un appello ai costruttori e ai legislatori per assicurare un minimo livello di sicurezza in caso d’incidenti in questo segmento di veicoli”. Una richiesta che dovrebbe essere accolto a maggior ragione se si pensa che spesso al volante (soprattutto nel caso dei quadricicli leggeri, guidabili a partire dai 14 anni) si trovano ragazzi minorenni. Fa ancora notare il segretario dell’EuroNCAP: “Anche se rispondono agli standard di legge, su questi veicoli mancano le dotazioni di sicurezze minime che sono diventate comuni sulle automobili”, come cinture di sicurezza adeguate, Abs, airbag. Eppure si tratta di “macchinine” che non costano poco: la Twizy parte da 6.990 euro nella versione quadriciclo leggero, la Ligier IXO da 13.600 euro, la Tazzari Zero addirittura da 18.800 euro.

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