Non si vive di solo cinema e arte. E Venezia punta tutto sulla Biennale d’Architettura, la quattordicesima edizione, un’età da teen ager rispetto alle più stagionate consorelle. L’evento si svolgerà da sabato 7 giugno a domenica 23 novembre 2014. Non ci sono stelline, nè “Roberti Cavalli” imbolsiti e gli spacchi e le scollature delle “Valerie Marini” sarebbero un pugno in un occhio.
Se la legò al dito, anzi all’orlo della gonna Miuccia Prada, all’inaugurazione della sua Fondazione in laguna quando Francois Pinault, che qui si sente un po’ come il doge dell’arte contemporanea, la accolse come l’ultima arrivata e la fulminò con un: “Bienvenue à Venise, madame”. Ma come si permette! Benvenuta a chi…?
Si evolvono le categorie sociali (meno male) e preinaugura la rassegna Raffaella Audifreddi, giovane e talentuosa architetta con valore aggiunto di essere anche disegnatrice (non designer, precisa). La Damien Hirst di casa, presenta cassette di legno entomologiche con collezioni di insetti disegnati che sembrano usciti dal diario di Darwin.
Sali e scendi, corri qui, vai là, scapicollati al Museo Correr per la vernice di MontBlanc che, in clima di mecenatismo, sponsorizza il restauro delle statue del Canova (Sublime Canova si chiama il progetto) e, visto che si trova, apre pure una nuova boutique in zona. Una toccata e fuga anche all’anniversario del Teatrino di Palazzo Grassi, ultima creatura di matrice Pinault, che compie un anno. Auguri.
Per rimanere in esercizio fisico del saliescendi sono cominciate le vacanze capresi fuori tracciato. Non solo mare e, alle spalle del Capri Palace, eremo anacaprese deluxe, si apre un ventaglio di sentieri da trekking. Il primo, il più classico, si inerpica verso Monte Solaro a quasi 600 metri d’altezza. Si ansima tra mirti e ginestre, si suda tra querce e tamerici, ma, una volta in vetta, la fatica è ripagata. Eccome, se è ripagata. Il respiro si ferma, gli occhi si tuffano nel blu totale. La terrazza a strapiombo è uno spartiacque fra i due golfi, che sembrano sorelle, quello di Napoli e di Salerno. Lo sguardo si inchina ai Faraglioni che da quassù sembrano divinità marine che sbucano dall’acqua. Poco oltre, il profilo della terra delle sirene, tra Punta della Campanella e Li Galli. Sembra di poterli toccare e di riuscire a tirarli fuori dalle onde con le dita. E’ tutto così piccolo da quassù, una miniatura, ma il mito è immenso, eterno e immane. Manca solo di vedere Ulisse legato all’albero della sua nave, unico uomo a poter raccontare del canto ammaliatrice e fatale delle sirene.
Dopo tanto scarpinare, gambe e glutei trovano ristoro nelle cure dello staff del professor Francesco Canonaco alla Spa del Capri Palace che anche gli dei avrebbero trovato sublime. Ha scolpito parecchi lati B di celebrities e di altro tipo di “scalatrici”, di quelle ferrate in arrampicate social. Le quali pensano che la loro “picozza” salga più in alto di quella delle altre. Con il rischio, però, sempre in agguato di scivolare, perché più in alto sali, più fragorosa è la caduta.
Trash-chic compie un anno. Niente candeline, grazie. Non amo le autocelebrazioni (anzi, mi piacciono tantissimo, ma fa più radical-chic ammettere il contrario). Comunque auguri, sopratutto a voi che mi avete tenuto compagnia fin qui.
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