“Ascoltare non solo la musica, ma ascoltarsi, parlarsi insieme”. Le parole sono del compianto maestro Claudio Abbado mentre i singoli che lentamente si confrontano e crescono insieme sono i componenti dell’Orchestra Mozart: fatta nascere da Abbado nel 2004, e negli anni accudita, cresciuta e infine lanciata nell’olimpo dei palchi internazionali della musica sinfonica. L’ensemble, con spazio prova al teatro Manzoni di Bologna, composto da giovani talenti concertistici e più maturi maestri della musica, è ora protagonista del documentario “L’Orchestra – Claudio Abbado e i musicisti della Mozart”, diretto da Helmut Failoni e Francesco Merini, che sabato 7 giugno 2014 sarà in anteprima nazionale nelle sale del Biografilm Festival di Bologna.
Un lavoro di straordinaria levità di sguardo, e rispettosa distanza dalla materia viva e pulsante quale è l’esecuzione concertistica tra Schubert, Beethoven e Mozart, che racchiude soprattutto uno dei più preziosi, dolorosi, nonché eccezionali documenti da mostrare: le ultime apparizioni del maestro Abbado in pubblico. Due le interviste al direttore d’orchestra milanese, una del 2009 e una del 2013, che vengono riproposte in brevi frammenti mescolati alla presentazione divertita dei musicisti della Mozart, ripresi dal novembre 2012 al Musikverein di Vienna, fino al giugno 2013 a Bologna, passando per le sale di Madrid, Palermo e Lucerna. Davanti a loro il “Dio” Abbado, immancabile golfino rosso sulle spalle durante le prove, impeccabile in completo da sera per l’esecuzione in pubblico.
“Sono dieci anni che seguiamo il progetto della Mozart e il maestro Abbado – hanno spiegato Failoni e Merini -. Un viaggio iniziato nel 2004, poi proseguito in Venezuela nel 2005 quando Abbado scopre il ‘sistema Abreu‘ e un universo musicale nuovo, fino ai giorni nostri, nella sua ultima tournée europea con la Mozart, dove ci siamo misurati con una dimensione più intima e con il senso della fine e del limite”. Nulla però appare sepolcrale ne “L’Orchestra”, anzi. I sessanti minuti prodotti dalla Mammut Film e da Fabio Roversi Monaco diventano un beethoveniano inno alla gioia. Così il maestro racconta di quando con Zubin Mehta, per poter ascoltare e seguire il lavoro di Von Karajan a Vienna, entrarono nel coro come basso e baritono, o ancora di come catalogava e memorizzava le partitura per poi dirigere a memoria (“Più occhi vedo in un’orchestra, più sono contento”).
Sopra i tetti di Bologna, in quell’angolo di cielo di Piazza Santo Stefano dove in pochi sono entrati a guardare lo spazio in cui il maestro si rilassava, Failoni e Merini entrano ed escono come fossero di casa, per poi riallacciarsi con naturalezza alle storie straordinarie dei musicisti della Mozart: ironiche gerarchie tra strumenti e strumentisti (attenzione, il suonatore di viola è un po’ lo ‘sfigato’ del gruppo); giovanissimi esecutori scovati da Abbado tra Europa e Sudamerica – il contrabbassista Johane Gonzalez è forse il racconto ideale della ‘missione’ della Mozart -; monumentali solisti dello strumento come Reinhold Friedrich alla tromba o ancora Robert Kendell alle percussioni.
Peccato che l’Orchestra Mozart con la morte di Abbado non sia più riuscita a continuare il proprio percorso per mancanza di finanziamenti. I benefattori principali della nascita del progetto musicale furono proprio Carlo Maria Badini e Fabio Roversi Monaco, allora presidente della Fondazione Carisbo, oggi del complesso museale Genus Bononiae. “La mia parte l’ho fatta e l’ho conclusa – spiega a ilfattoquotidiano.it dopo la proiezione stampa del documentario Roversi – ora tocca ad altri”. Donatori all’orizzonte che dovrebbero parlare addirittura austriaco e svizzero, ma non più bolognese, così da scardinare il binomio magico e di successo che la Mozart creò con Abbado sotto le Due Torri: “Il futuro dell’orchestra può non essere solo Bologna – chiosa Failoni- mentre alla direzione d’orchestra potrebbero andare bene sia Diego Matheuz che Bernard Haitink”. Per chi non riuscisse a vederlo al Biografilm, l’appuntamento per L’Orchestra è su Rai5 il 26 giugno prossimo, giorno del compleanno di Abbado.