Nel corso del trasferimento a Genova della Concordia “si prevede possano avvenire rilasci a mare di acque interne, sostanze e preparati censiti all’interno e idrocarburi“. Lo scrive Costa Crociere nel “Progetto di trasferimento e smaltimento” del relitto, sostenendo che l’impatto ambientale sarà “di lieve entità, temporaneo e poco significativo”. Ma nel viaggio verso la Liguria, il relitto passerà vicino a dei paradisi naturalistici: a 10 km da Giannutri, a 25 dalla Corsica e a 10 da Capraia. Nello scelta del percorso, sostiene Costa, per un totale di 200miglia, si è tenuto conto di una “rotta che abbia il minor impatto in termini di interferenza con il traffico marino e le aree marine protette”.
Le misure di mitigazioni studiate per la fase di trasferimento,”prevedono l’installazione di panne assorbenti attorno al relitto, trainate da due rimorchiatori. Uno skimmer di recupero olio – si legge ancora nel progetto – verrà messo in mare da un terzo rimorchiatore all’apice dell’arco”. Per quanto riguarda invece il recupero di materiali che potrebbero cadere dal relitto, il progetto prevede che venga tesa “una rete da pesca a poppa del relitto, mantenuta in tensione da due imbarcazioni dedicate”.
Nel Progetto viene anche escluso che la Concordia sia portata a Piombino. Il porto “non è idoneo”, si legge nelle considerazioni che hanno fatto scegliere quello di Genova e che accompagnano il Progetto di trasferimento e smaltimento. “Allo stato attuale non è idoneo a ricevere il relitto, né è dotato di un cantiere di demolizione. Infatti il porto di Piombino richiede l’esecuzione di opere significative di ingegneria civile, incluso il dragaggio di un canale a -20 metri e la costruzione di una diga di circa un km di lunghezza”. La prima fase dei lavori, “necessari per ricevere il relitto, secondo quanto dichiarato dalla stessa parte proponente, non sarà completata prima della fine di settembre 2014 e, pertanto, è da escludersi che il relitto possa essere portato a Piombino”. Inoltre, scrive ancora Costa, “sempre secondo quanto rappresentato dalla parte proponente, le opere necessarie per la realizzazione del cantiere di demolizione richiederanno un ulteriore periodo di tempo tale per cui la demolizione non potrà iniziare prima della fine del 2014”. Proprio il fatto che non vi sia un cantiere, è una questione “rilevantissima” ai fini della valutazione finale, perché Piombino “non è stata in grado di dimostrare il possesso di alcuna certificazione relativa al cantiere né di poter garantire che una volta realizzato questo soddisferà i requisiti necessari”. E infine la proposta di Piombino, conclude Costa, era “meno vantaggiosa sotto il profilo economico” di quella presentata da Genova.
Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha commentato le dichiarazioni della Costa sulla possibilità di rilascio durante la navigazione affermando: “Confermano la nostra analisi: tenere per 5 cinque giorni la nave in mare significa moltiplicare per cinque il rischio. A settembre il porto di Piombino sarà pronto. Noi continuiamo a chiedere che si tenga in considerazione Piombino. Loro ci hanno impiegato tre anni per preparare lo spostamento, se si aspetta ancora qualche mese e si fa in modo di inquinare meno è meglio per tutti”.