Quasi meno venti. E’ il calo percentuale degli italiani che si sono recati al voto per i ballotaggi in 148 Comuni. L’affluenza registrata alle 19 è del 33,77%, contro il 52,45% del 25 maggio. Le urne, aperte alle 7, chiudono alle 23 mentre in Sicilia si vota anche lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Il Partito democratico punta a confermare la valanga di voti ottenuta alle Europee, per verificare se l’effetto Renzi si farà sentire sulle città. L’M5S gioca la sua partita a Modena e Livorno, storiche roccaforti del centrosinistra. La Lega Nord, invece, spera di ottenere un suo sindaco a Padova. Altre città sulle quali sono puntati i riflettori sono Bergamo e Bari. (QUI LA CRONACA ORA PER ORA CON I RISULTATI)
LIVORNO – L’affluenza è stata del 34,64%, contro il 48,15% del primo turno. Nella Livorno “rossa”, dove nel 1921 è nato il Partito comunista, per la prima volta il Pd è dovuto andare al ballottaggio. A sfidarlo c’è il Movimento 5 Stelle. Marco Ruggeri, già segretario democratico, consigliere regionale e capogruppo nell’assemblea toscana, ha il 39,9%, nonostante una coalizione con Sel, Idv, Livorno decide e Psi Confronto. Lo sfidante, l’M5S Filippo Nogarin, ingegnere aerospaziale, ha avuto il 19% e potrebbe far conto sul 16% preso dalla lista Buongiorno Livorno.
MODENA – L’affluenza è stata del 33,75%, contro il 54,60% del 25 maggio. Gli sfidanti sono Gian Carlo Muzzarelli (49,7%) e l’M5S Marco Bortolotti (16,3%). Nessun apparentamento ufficiale, anche se la Lega e Carlo Giovanardi hanno invitato gli elettori a sostenere il candidato M5S.
PADOVA – L’affluenza è stata del 42,41%, dieci punti in meno rispetto al 52,42% del primo turno. Nella città che il centrosinistra governa ininterrottamente dal 1993 (a parte una parentesi tra il 1999 e il 2004), la Lega Nord cerca di insediare lo scranno al Pd e il capogruppo in Senato del Carroccio Massimo Bitonci, con il 31,4%, sfida Ivo Rossi, arrivato al 33,8%. Decisivi saranno il M5S con il suo 8,6%, e Maurizio Saia, che col suo 10,6% di Ncd e Liga Veneta, si è schierato a fianco del candidato leghista.
BERGAMO – Al voto al secondo turno il 40,05% degli aventi diritto, contro il 55,83% del 25 maggio. A Bergamo solo qualche punto percentuale separa i due sfidanti. Sono Giorgio Gori del centrosinistra (45,49%) contro l’ex primo cittadino di centrodestra, Franco Tentorio (42,1%). Il premier Renzi ha appoggiato apertamente il suo ex spin doctor, mentre per Tentorio si è speso in prima persona l’ex cavaliere Silvio Berlusconi. Determinante sarà l’orientamento dell’8,2% degli elettori che il 25 maggio hanno scelto il Movimento 5 Stelle.
BARI – L’affluenza è stata del 25,77%, dimezzata rispetto al 50,15% del 25 maggio. A Bari il Pd è chiamato a non perdere la città. La vittoria è sfumata per pochi voti al candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Decaro, che si è fermato al 49,4%. Il suo avversario di centrodestra, Domenico Di Paola, ha ottenuto il 35,8%, staccando di molto l’esponente M5s Sabino Mangano, che non è andato oltre il 7,6%. Una sfida a cui si sono aggiunte le polemiche scoppiate nei giorni scorsi per la partecipazione annunciata su Facebook di Tommy Parisi, figlio del boss Savinuccio, alla chiusura della campagna di Decaro.
ALTRI COMUNI – A Perugia, dove l’affluenza è del 34,43%, contro il 52,16% del primo turno, il primo cittadino uscente Wladimiro Boccali (Pd) è insidiato dal giovane avvocato Andrea Romizi (Forza Italia). Il primo ha ottenuto il 46,5% dei consensi, mentre il secondo si è fermato al 26,3%, ma adesso è forte dell’appoggio di due liste civiche.
A Potenza l’affluenza è stata del 31,72%, decisamente inferiore rispetto al 55,70% del primo turno. Nel capoluogo lucano per il ballottaggio non ci sono state nuove alleanze: la sfida è tra il candidato del centrosinistra Luigi Petrone (Pd) che il 25 maggio aveva ottenuto il 47,82% dei voti e Dario De Luca, candidato di Fratelli d’Italia, piazzatosi secondo con il 16,79%.
A Cremona l’affluenza è stata del 43,12%, più bassa rispetto al 53,86% del primo turno. Qui se la giocano il ricercatore universitario Gianluca Galimberti, candidato con una lista civica e appoggiato dal Pd (45,81%) e il primo cittadino uscente Oreste Perri, del centrodestra, ex campione mondiale di canoa (33,33%).
A Pavia, una delle sfide più difficili per il centrosinistra, l’affluenza è stata del 38,73%, contro 51,90% del primo turno. Il sindaco uscente è Alessandro Cattaneo, il giovane “formattatore” di Forza Italia, secondo le classifiche di gradimento uno dei primi cittadini più amati d’Italia (46,68%). L’avversario è Massimo Depaoli (Pd), professore di liceo che arriva dal mondo ambientalista (36,43%).
A Biella, dove l’affluenza è del 32,92%, contro il 48,54% del primo turno, l’uscente Dino Gentile (Forza Italia) che aveva preso il 36,17% delle preferenze, se la vede con Marco Cavicchioli (Pd) forte del 36,62% dei consensi.
A Pescara l’affluenza è stata del 27,36%, contro il 50,47% del primo turno. La sfida è fra il sindaco uscente in quota centrodestra, Luigi Albore Mascia (22,83%) e Marco Alessandrini del Pd, più Sel e tre liste civiche (43%).
Tra i centri più piccoli, a Leinì, in provincia di Torino, il cui consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, il Partito democratico appoggia il candidato sostenuto anche da Forza Italia contro la candidata di Libera. A Bagheria, invece la sfida è fra due ragazzi di 28 e 32 anni.