Tsipras: non c’è rosa senza spine(lli)
La Spinelli ha scelto nel modo peggiore – cioè da sola – la scelta forse peggiore – e cioè di prendersi il seggio. E dovendo optare, ha escluso il primo dei non eletti più rappresentativo, ovvero Furfaro di Sel (a quel punto forse era davvero meglio il sorteggio).
Ciò detto va anche ricordato che ha ha preso decine di migliaia di preferenze, (le tanto mitizzate preferenze) che la sua scelta è pienamente legittima e che non si può dire che tradisca il mandato degli elettori. Male farebbero i dirigenti di Sel a dare l’impressione di polemizzare per attaccamento a una poltrona, o ancor peggio di abbandonare una esperienza unitaria perchè non è venuto fuori un seggio. (La Spinelli non parte certo bene come capacità politiche, ma è una importante e ispirata opinionista e non credo sia cristallizzata in posizioni minoritario-nostalgiche come qualcuno la sta dipingendo).
Tutto è ancora aperto tutto è ancora da giocare tutto è ancora da fare. Sappiamo solo una cosa, che in Italia c’è spazio per un solo soggetto efficace – io direi e preferirei rossoverde non rosso – a sinistra del Pd. Questo soggetto non si può costruire come un pateracchio ma neanche pretendendo di sbaraccare le esperienze politiche organizzate. I veri nodi, al di là dei personalismi, sono quelli del rapporto tra i temi della sistenibilità e quelli della giustizia sociale e il grande nodo politico tattico del rapporto tra lotta per il cambiamento e atteggiamento verso il Pd. (La Spinelli dice “alternativi all’odierno centrosinistra e alle grandi intese”. Cos’è l’odierno centro sinistra? Non capisco, al momento il centrosinistra tipi Unione con Prodi non c’è più, tipo Bene Comune con Bersani non c’è più..Cosa intende ?)
Tra gli elettori della lista Tsipras convivono atteggiamenti diversi ed esperienze diverse di collaborazione o contrapposizone al Pd a livello locale. Non è facile individuare la nuova linea per il futuro prossimo. Se non siamo 5 stelle è anche perchè non ci illudiamo di arrivare alla maggioranza da soli. Ma al tempo stesso l’esperienza di Sel nelle alleanze locali col Pd ha rischiato e rischia di essere quella di un “cespuglio” debole e subalterno al Pd (proprio quando ci sarebbe bisogno di opporsi alle Grandi Opere come nel Pd non fa quasi nessuno, neanche nella minoranza civata).
Prevalgono in Facebook – e non solo – i toni viscerali su questo tema delle alleanze. Ma la visceralità – da ambo le parti – non serve a trovare la soluzione migliore. E, Spinelli o non Spinelli, tra elettori e attivisti della Tsipras (e aggiungerei dei Verdi) i valori comuni sono molto forti.
Proprio perchè non ci sono elezioni imminenti sarebbe ben più utile, mentre ci si interroga su queste cose politiche, battersi per imporre una nuova agenda all’Italia e all’Europa. Anche così come siamo, nudi crudi un po’ barbaramente spinellati ma carichi di passioni e di combattività.