Il dossier Alitalia rischia di tornare sul tavolo della Cassa Depositi e Prestiti. Con tanto di pressing politico sul presidente Franco Bassanini, che già nel dicembre scorso si è rifiutato di entrare nella partita mettendo sul tavolo le proprie dimissioni. Non è ancora chiaro quale tipo di aiuto il governo di Matteo Renzi chiederà alla Cdp per chiudere la trattativa in corso tra la compagnia italiana e il futuro socio del Golfo, Etihad, ma è certo che Bassanini, diversamente da quanto fatto dalle Poste di Massimo Sarmi, non ha alcuna intenzione di investire in una società in perdita. Anche perché ad impedirglielo formalmente è lo statuto della Cdp di cui, oltre al Tesoro con l’80,1%, sono socie anche diverse Fondazioni bancarie (18%). Ciò nonostante, secondo IlSole24Ore di sabato 7 giugno tra gli addetti ai lavori l’ipotesi Cdp avrebbe preso corpo dopo il tavolo convocato un paio di giorni prima dal sottosegretario Graziano Delrio.
Di sicuro per ora, oltre all’incontro di martedì 10 giugno con i sindacati durante il quale il ministro Maurizio Lupi, dopo numerose smentite, dovrà comunicare ufficialmente 2.200 esuberi, c’è il fatto che la proposta di Etihad non riesce a mettere d’accordo le quattro banche creditrici. Se Intesa e Unicredit, esposte rispettivamente per 280 e 140 milioni, sembrano disposte a fare la loro parte nella cancellazione pro-quota di un terzo dei 560 milioni di debiti e la conversione della restante quota in azioni della nuova Alitalia, il Monte dei Paschi di Siena e la Popolare di Sondrio sono invece restie a cedere alle richieste di Etihad. La banca senese e l’istituto lombardo, che a differenza di Intesa e Unicredit, non sono socie di Alitalia, hanno infatti evidenziato come il peso relativo dell’operazione sui loro conti sarebbe davvero elevato: 93,3 milioni per Mps e 90 milioni per Sondrio. Senza contare che i due istituti sono anche alle prese con due operazioni di ricapitalizzazione finalizzate a migliorare i conti e sono intenzionati a limitare i danni per i crediti concessi in passato ad Alitalia. Così proprio in queste ore si sta cercando la quadratura del cerchio che consenta a Mps e Sondrio di sfilarsi dalla partita senza grossi scossoni. Una delle opzioni in discussione è la cessione dei loro crediti. Operazione certamente non facile. E che richiede soprattutto un investitore dalle spalle sufficientemente larghe da non curarsi del rischio connesso.