Molti ex sindaci nella giunta di Sergio Chiamparino, ex primo cittadino di Torino e nuovo presidente del Piemonte. La squadra è stata ufficializzata stamattina, dopo settimane di indiscrezioni, nomi plausibili e lotte col Partito democratico, che voleva più poteri. Sono tanti i volti noti a livello locale, ma nessuna la novità. Chiamparino, sostenitore di Renzi dalla prima ora, non ha rottamato, ma si è affidato all’usato sicuro senza scegliere qualche giovane su cui puntare: “Il rinnovamento non è solo e sempre funzione dell’età, che non basta – ha detto stamattina -. Il rinnovamento è segno della credibilità delle persone e capacità di interpretare i bisogni della comunità”. Alla comunità, sia quella politica sia quella territoriale, ha pensato Chiamparino, dividendo col manuale Cencelli gli incarichi tra i partiti e le aree geografiche.

Alla vicepresidenza c’è Aldo Reschigna, capogruppo del Pd nella scorsa legislatura e sindaco di Verbania dal 1994 al 2003. A Reschigna va un assessorato molto difficile, quello al bilancio, al patrimonio e agli affari legali: dovrà affrontare un debito di quasi 10 miliardi di euro. Chiamparino ha poi offerto un salvagente ad Antonio Saitta, ex sindaco di Rivoli e presidente della Provincia di Torino, ente che presto sparirà lasciando l’attuale presidente dell’“Unione province italiane” senza incarichi. Affida alla sua lunga esperienza di politico democristiano l’assessorato alla Sanità, settore delicato per via dei tagli di Cota, delle nomine e dei buchi nel bilancio. Aspirava al suo posto Nino Boeti, pure lui ex sindaco di Rivoli, medico ce per anni responsabile del settore “sanità” del Pd piemontese: “Mi sembra che i criteri che (Chiamparino, ndr) ha usato non siano quelli della professionalità e della competenza”, ha dichiarato al quotidiano online locale Lo Spiffero.

Nella giunta ci sono ancora molti amministratori locali. C’è l’ex sindaco di Fossano (Cuneo) Francesco Balocco, a cui è andato l’assessorato ai trasporti, infrastrutture e opere pubbliche. All’ex primo cittadino di Cuneo Alberto Valmaggia è andato l’ufficio dedicato ad ambiente, parchi, montagna e urbanistica; mentre l’ex sindaco di Chivasso (Torino) Gianna Pentenero si occuperà di istruzione e lavoro. L’ex assessore comunale novarese Augusto Ferrari siederà nell’ufficio di politiche sociali, della famiglia e della casa e l’ex presidente del consiglio comunale di Torino Giovanni Maria Ferraris (dei Moderati) si occuperà di Sport, polizia locale e personale. Giorgio Ferrero, agrotecnico e segretario del Pd di Asti, gestirà l’assessorato ad agricoltura, caccia e pesca. Arriva da Sel l’assessore alle pari opportunità, ai diritti civili (compreso quello allo studio) Monica Cerutti.

Un tecnico seguirà le attività produttive, l’innovazione, le società partecipate e i rapporti con università e centri di ricerca. Si tratta di Giuseppina De Santis, che in passato è stata anche assessore provinciale delle giunte di Mercedes Bresso. Lunedì la De Santis, dopo aver accettato l’incarico offerto, si è dimessa dalla direzione del Centro studi Einaudi (think tank di economia e società dallo stampo liberale) e dal CdA del fondo di Vito Gamberale F2i, che lo scorso anno ha rilevato le quote della Sagat, che gestisce l’aeroporto di Torino. La De Santis ha anche un passato nella Compagnia di San Paolo e nel 2012 Chiamparino, durante il suo periodo da presidente della fondazione bancaria, la voleva accanto a sé nel comitato di gestione, ma i consiglieri bocciarono la sua nomina. Un elemento di “renzismo” c’è. Alla cultura è stata chiamata Antonella Parigi, direttrice del “Circolo dei Lettori” e cofondatrice della Scuola Holden con Alessandro Baricco, scrittore vicino al premier.

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