I negoziati sul prezzo e sul rimborso del debito sul gas, che si stanno svolgendo a Bruxelles, ricominceranno stasera o domani. Intanto a Sloviansk proseguono gli scontri tra i separatisti filorussi e il governo di Kiev. Poroschenko ha chiesto la creazione di corridoi umanitari per i civili che vogliono lasciare la zona dei combattimenti
I negoziati tra Russia e Ucraina a Bruxelles sul prezzo del gas acquistato da Kiev e sul rimborso del debito sul gas si sono conclusi al momento con un nulla di fatto, ma le trattative potrebbero riprendere già stasera o domani mattina. Ad annunciarlo è il commissario europeo per l’Energia, Gunther Oettinger, cha ha aggiunto: “Sono state discusse tutte le questioni e sono state proposte soluzioni”. I negoziati, iniziati ieri sera in presenza dei rappresentanti di entrambe le parti, si sono protratti per sette ore, ma al momento non hanno portato ad alcuna soluzione.
“Non abbiamo raggiunto un accordo né fatto passi avanti, ma c’è una buona notizia: i negoziati continueranno”, ha dichiarato il ministro dell’Energia ucraino Yuriy Prodan. “Vogliamo una soluzione globale che regoli le questioni del prezzo del gas e del pagamento del debito, ma non possiamo accettare il meccanismo di calcolo del prezzo proposto da Gazprom: vogliamo un prezzo equo e di mercato”, ha spiegato. Il suo omologo russo Alexander Novak ha detto di aver chiesto il 10 giugno il pagamento di 1,47 miliardi dollari, corrispondenti alle fatture dovute per i mesi di novembre e dicembre 2013, e che per le consegne di aprile e maggio 2014 richiederà anche il pagamento di 500 milioni di dollari. “La Russia vuole raggiungere un accordo e si mostra costruttiva”, ha assicurato.
Intanto il neopresidente ucraino Petro Poroshenko ha ordinato la creazione di corridoi umanitari per i tutti civili che vogliano lasciare le zone nell’est del Paese in cui si sta consumando lo scontro tra l’autorità centrale e i separatisti filorussi. Con un comunicato della presidenza, infatti, si riferisce che sono state date istruzioni alle forze dell’ordine di fornire ogni aiuto possibile per il trasporto dei civili e la somministrazione di cibo, acqua e medicinali. Le amministrazioni locali interessate dovranno dunque offrire alloggio agli sfollati in arrivo dalle aree dove sono in corso i combattimenti. “Al fine di evitare nuove vittime nella zona dell’operazione antiterrorismo, il presidente – si legge in un comunicato – ha incaricato i dirigenti delle forze dell’ordine di creare tutte le condizioni necessarie per i civili che desiderano partire”.
Gli scontri nell’Ucraina orientale, infatti, vanno ancora avanti. I separatisti hanno denunciato nuove vittime a Sloviansk in seguito a un bombardamento nella notte tra domenica e lunedì mentre a Mariupol, una delle città principali della regione di Donetsk, i media hanno riportato spari tra separatisti e truppe di Kiev. Sempre qui si sono verificati incendi in una struttura dell’aeroporto e in un edificio dell’esercito di Kiev. A Lugansk l’autorità della ‘Repubblica popolare’ ha annunciato la sospensione dei voli da e per la città, a causa dell’”intensificata attività dell’esercito delle forze armate di Kiev”, secondo quanto hanno dichiarato i separatisti.