L'idea è di una startup fondata nel 2011 e ha raccolto quasi 2,5 milioni di dollari su Kickstarter. Permetterà di conoscere in tempo reale la composizone di alimenti e piatti
Dimenticate i complicati calcoli manuali sulle calorie del vostro pranzo e anche quelle diete “a occhiometro” che alla fine si rivelano più disordinate che altro. Dalla ricerca tecnologica pare sia in arrivo uno strumento destinato a mandare definitivamente in pensione qualsiasi pratica precedente. Si chiama SCiO ed è nient’altro che un piccolo scanner, o meglio un sensore molecolare tascabile, che contiene al suo interno un piccolo spettrometro che può rilevare e far visualizzare sullo schermo del proprio smartphone, grazia a un’app, le principali informazioni su oggetti e sostanze. Ad esempio sarà possibile conoscere il numero di calorie dei cibi che abbiamo di fronte, ricavandone il contenuto di grassi o zuccheri, o analizzare gli ingredienti che si usano in cucina per stabilire se siano avariati o meno. Ma SCiO potrà essere usato addirittura su liquidi, farmaci e piante.
Il piccolo (ha le dimensioni di una chiavetta usb) macchinario è opera di una start up israeliana (Consumer Physics) che, dopo aver finalizzato il prototipo, ha avviato una raccolta di fondi online, secondo la tecnica del crowdfunding sul portale Kickstarter. La campagna è andata particolarmente bene, se è vero che a fronte di un obbiettivo di 200mila dollari, le offerte pervenute hanno già superato quota 2,5 milioni.
Fra i possibili utilizzi anche quelli a beneficio di chi soffre di allergie o intolleranze alimentari, che sarà messo in grado immediatamente di conoscere quello che c’è nel piatto che gli viene proposto, ma anche quello contro eventuali tentativi di frode alimentare. Diventerà difficile sostenere la genuinità di alimenti adulterati se con un semplice clic l’utente può sbugiardare il venditore/ristoratore. Lo SCiO dovrebbe essere pronto per la fine del 2014 e avere un costo di circa 200 dollari, al cambio circa 150 euro.