Il Movimento 5 stelle annuncia sul blog i quattro candidati che proporrà in Parlamento per la votazione del 12 giugno. E' necessario avere la maggioranza dei 23 dell'Aula e per questo non escludono di mediare con le altre forze politiche. Tra le proposte anche Felice Besostri, avvocato autore del ricorso sul Porcellum
Antonio D’Andrea, Franco Modugno, Felice Besostri e Silvia Niccolai. Sono questi i quattro nomi per la Corte costituzionale che il Movimento 5 stelle proporrà in Parlamento. “Non c’è tempo per votare in rete, ma abbiamo spiegato tutto sul blog di Beppe Grillo”. Danilo Toninelli è il deputato che in riunione ha presentato la strategia per le nomine e che non ha escluso un dialogo con gli altri partiti. Il voto è previsto per giovedì 12 giugno in seduta congiunta di Camera e Senato: per l’elezione servono almeno i 2\3 dei voti dell’Aula. “Noi abbiamo i nostri candidati e cercheremo di mediare con gli altri. Come abbiamo sempre fatto. Se anche questi rispecchieranno i nostri principi, cercheremo di valutare e potremmo far convergere il nostro voto su altre opzioni”. I nomi con cui cercheranno di trovare un accordo sono quelli di professori ordinari di diritto costituzionale: il professore Antonio D’Andrea, università di Brescia; il professore Franco Modugno, università ‘La Sapienza’ di Roma; la professoressa Silvia Niccolai, università di Cagliari”. Segue il nome di “Felice Besostri, avvocato nel Foro di Milano” per i legali con almeno 20 anni di esercizio. Proprio su questo nome i 5 stelle in assemblea congiunta hanno discusso a lungo: è l’avvocato autore del ricorso per l’incostituzionalità del Porcellum, ma anche ex senatore con un passato con i socialisti.
Insomma l’idea è quella di parlare con gli avversari politici, e più ragionevolmente con il Partito democratico, e presentare la propria posizione. Così mentre poche ore prima in Europa il capodelegazione Ignazio Currao ha detto che il “Movimento è pronto ad alleanze tattiche e a turarsi il naso per il programma”, in Parlamento cominciano le prime ipotesi di dialogo. Gli eletti negano che qualcosa sia cambiato: “Come sempre valutiamo le idee e siamo pronti a collaborare sulle singole tematiche”. Ma la questione stavolta potrebbe essere diversa. La lunga riunione congiunta tra senatori e deputati di lunedì , si è parlato di una lista di sedici nomi tra cui c’erano anche Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky. Questi ultimi però non compaiono nella rosa finale che presenterà il Movimento 5 stelle.
“Ci piacerebbero giudici – scrivono i membri M5S delle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato sul blog di Grillo – che abbiano difeso il principio di uguaglianza di tutti (anche quanto si tratti di politici!) di fronte alla legge e che abbiano difeso rigorosamente i diritti costituzionali delle persone nei confronti di qualsiasi prevaricazione da parte del legislatore, che si siano distinti nella difesa delle minoranze e che si siano spesi a tutela dei soggetti più deboli nella società. Ci piacerebbero cioè giudici indipendenti, liberi e coraggiosi. Sulla base di questi criteri – spiegano – del possesso dei requisiti soggettivi, della specifica competenza nel campo del diritto costituzionale nonché dell’effettiva disponibilità, abbiamo selezionato i nomi di alcune personalità idonee a svolgere la delicata funzione da offrire alla valutazione della società civile e delle altre forze politiche”.