Il giudice per l’udienza preliminare di Vallo della Lucania, Valeria Campanile, ha rinviato a giudizio l’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari e l’ex direttore generale Antonio Vigni per il reato di usura bancaria. La decisione, che è stata presa in un procedimento avviato dopo l’esposto di un cittadino di Agropoli (Salerno), arriva il giorno dopo la chiusura indagine della procura di Trani per usura nei confronti di vertici attuali e passati di Bnl, Unicredit e Mps. Anche in quest’ultima inchiesta Mussari – per il quale il 6 giugno il pm di Siena ha chiesto sette anni di reclusione nell’ambito del processo per i derivati stipulati da Mps ai tempi dell’acquisizione di Antonveneta – è stato iscritto nel registro degli indagati.
La Procura aveva chiesto il processo per i due ex top manager il 19 aprile del 2013. Stando alla denuncia, a fronte della richiesta di un prestito avanzata alla filiale della cittadina cilentana all’uomo sarebbero stati chiesti tassi di interesse di gran lunga al di sopra di quelli previsti dalla legge fra il 2006 e il 2008. A suo dire, a fronte di un tasso soglia medio del 14,753 per cento, la banca avrebbe riscosso un Teg medio, che è il tasso effettivo globale, di quasi il 35 per cento. Mussari e Vigni sono finiti nell’inchiesta perché in qualità di presidente e direttore generale – stando all’accusa – avrebbero autorizzato interessi usurari ai danni del cliente della banca. Il nome dell’ex numero uno del Monte dei Paschi di Siena è finito nel mirino dei pm salernitani anche durante le indagini relative al crac del pastificio Amato, quando è emersa la presenza di un finanziamento di circa 20 milioni di euro messi a disposizione di una società immobiliare del gruppo Amato da parte di alcune banche, tra le quali il Monte Paschi, per la riqualificazione di uno dei stabilimenti del gruppo destinato a diventare centro direzionale e residenziale.