“Perché dovrei pentirmi della mia frase a Sophia Loren? Per me ‘topa’ è un complimento eccezionale. Non credo sia una cosa deprecabile. E’ come dire ‘una bella ragazza’. E poi non credo che la Loren se la sia presa”. Sono le parole di Paolo Ruffini, ospite de “La Zanzara”, su Radio24, a proposito della contestata battuta pronunciata dal comico toscano durante la consegna dei David di Donatello, su Rai Uno. “Ma quale gaffe” – ribadisce il conduttore di “Colorado” (Italia Uno) – “ la cerimonia dei David è sempre stata una rottura di coglioni inenarrabile, si è cercato di tirarla su e di animarla. Le gaffe sono altre, come quando dici ‘congratulazion’i a un funerale anziché ‘condoglianze'”. E aggiunge che la vera gaffe da lui commessa riguarda una svista all’inizio della cerimonia, quando si è dimenticato di nominare Sidney Sibilia, il giovane regista di “Smetto quando voglio” (guarda il video). Ruffini poi puntualizza: “Quello che avevo davanti io era un pubblico spocchioso e di rompicoglioni. Se la Littizzetto avesse detto ‘topa’, non avrebbero detto nulla. C’è bisogno sempre di lamentarsi e di dire che tutto fa schifo, ma a me non importa nulla, ho ritwittato tutti gli insulti”. Poi ironizza ancora: “Cara Sophia Loren, io volevo farti solo un complimento. Non sei una bella topa, ma sei una bella fica. E poi io sono anche gerontofilo”. Ma qualche minuto dopo, alla domanda di Cruciani su chi preferisce tra il ministro Maria Elena Boschi e la Loren, risponde: “Mi butto sulla Boschi a tuffo e subito. Secondo me lei ti fa delle belle capriole”. Stoccata al vetriolo anche ai cineasti: “Tra i registi c’è una totale mancanza totale di autoironia, è gente che scoreggia da sola nella stanza, si autoannusa e si fa i complimenti. Non è che fai il medico o l’ingegnere, fai un film. Non ti puoi sentire ‘stocazzo’ perché sei un regista. E lì alla cerimonia c’era parecchia gente di quel tipo. Virzì non è così, Sorrentino un po’ si sente ‘stocazzo'”. Tornando sulle polemiche scatenate dalla sua conduzione, afferma che l’intervento di Valerio Mastandrea non era un rimbrotto, ma una gag, seppure improvvisata: “E’ l’unico che è stato al mio gioco”. E sottolinea: “Se la Rai ha scelto me rispetto a tanti altri conduttori, inevitabilmente si devono ‘puppare’ me. In casa hanno Daniele Piombi e la Pivetti, conduttori più istituzionali. Che cazzo mi hanno chiamato a fare, allora? Tra l’altro, ho un contratto con Mediaset” di Gisella Ruccia