Giustizia & Impunità

Scajola: “A Roma l’incontro tra Berlusconi, Gemayel e Speziali”

I verbali dell'ex ministro arrestato con l'accuwsa di aver favorito la latitanza dell'ex parlamentare Amedeo Matacena. I legami con il caso Dell'Utri e la caduta in disgrazia in Forza Italia: "Vollero imporre capolista questo Toti...". Gli audio su ilfattoquotidiano.it

Silvio Berlusconi ha incontrato Vincenzo Speziali, indagato dalla Procura di Reggio Calabria per aver tentato di aiutare l’ex parlamentare latitante di Forza Italia Amedeo Matacena a trasferirsi da Dubai in Libano. A rivelarlo è stato l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola arrestato nell’operazione “Breakfast” e interrogato dai pm Giuseppe Lombardo e Francesco Curcio nel carcere di Rebibbia. “Speziali l’ho conosciuto dopo che mi sono dimesso da ministro. Lui telefona alla mia segreteria. Ma non a Roberta (la segretaria Sacco, ndr), a Roma”.

Scajola spiega ai magistrati di essere stato invitato a un convegno a Beirut organizzato dall’Internazionale democristiana. È lì che ha conosciuto Gemayel, il leader delle falangi libanesi con il quale, stando all’impianto accusatorio della Dda, Speziali doveva intercedere per aiutare Matacena.

Pochi mesi dopo, Gemayel va a Roma dove Scajola organizza un convegno della fondazione “Cristoforo Colombo” da lui presieduta. “Vincenzo (Speziali, ndr) mi chiede – spiega Scajola – prima che arrivasse Gemayel, se gli combinavo un incontro con Berlusconi. Gemayel va da Berlusconi con me… e con Speziali. Berlusconi lo accoglie benissimo, gli parla benissimo” (ascolta l’audio dell’interrogatorio).

Durante l’interrogatorio di Scajola, spunta anche il nome di Marcello Dell’Utri, l’altro esponente di Forza Italia arrestato a Beirut dove si era rifugiato per evitare il carcere dopo la sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il sospetto della Procura è che dietro ci sia sempre Speziali che “aveva l’ambizione di fare il deputato. Secondo me il suo modo di avvicinarsi a me, aveva come obiettivo di avvicinarsi pensando in questo modo che gli potessi dare una mano a fare il deputato. Speziali mi disse che aveva incontrato diverse volte Dell’Utri. E io ho sempre arguito che lui per la sua candidatura dovesse cercare gli sponsor che potevano. E che quindi anche Dell’Utri poteva essere utile. Lui certamente mi ha detto: ‘Ho visto Marcello’. Come forse dopo il casino di Dell’Utri gli ho detto: ‘Ma lì che?’. E lui mi ha detto: ‘No, no, no, ma io tantissimo tempo che non lo vedevo’”.

Durante l’interrogatorio, “Sciaboletta” si è soffermato anche sulla mancata candidatura alle Europee e sul suo declino politico dopo l’indagine sulla casa vista Colosseo: “Io sulla vicenda della casa sono politicamente morto. Ho visto i telegiornali… I miei mi han mollato. Io morto. Quindi non interessavo a nessuno” (ascolta l’audio dell’interrogatorio).

Risolta l’indagine, Scajola chiese a Berlusconi di candidarsi: “Lui mi dice: ‘Mi pare giusto’. Non avevo colto una cosa importante. E cioé se non mi avevano difeso allora (per la casa al Colosseo, ndr), dove io non chiedevo chissà che cosa… di fronte a queste elezioni europee dove Forza Italia si presenta con debolezza, dove vogliono imporre come capolista questo Toti… Perché dovrebbero mettersi al rischio che io casomai faccio il primo eletto e Toti fa una figura… Ho cercato Berlusconi tre volte al telefono e non mi si è fatto passare. Quando fui prosciolto, e c’eravate voi due (si riferisce ai suoi avvocati, ndr)… assolto come si chiama… sul problema della casa, suonò il mio telefono. Era Berlusconi che mi diceva: ‘Ho sempre creduto in te’. Mai più riuscito a parlargli”.

Ai pm, Scajola ricorda i tempi in cui con il suo leader c’era un feeling particolare. Adesso non più: “La mia delusione nei confronti di Berlusconi. Non credevo che non mi mettesse in una lista di 21 persone dove eri scelto con le preferenze”.