Sabato la raccolta davanti ai supermercati. "I nostri magazzini sono quasi vuoti". Due i problemi: la carenza di donazioni, calate dalle 9622 tonnellate del 2012 alle 9037 del 2013, e la mancata erogazione da parte del governo italiano dei fondi stanziati dall'Europa
“I nostri magazzini sono quasi vuoti, è una situazione di emergenza”. La crisi si riflette anche sul mondo della carità e del sostegno ai poveri. A farne le spese è la fondazione Banco Alimentare che convoca per il 14 giugno una Colletta Straordinaria per far fronte alle necessità dei 4 milioni di italiani che vivono grazie ai pacchi alimentari. Un’edizione straordinaria della “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare” si rende necessaria per sopperire all’emergenza alimentare che affligge il Paese. Sabato davanti ai supermercati di tutta Italia saranno presenti i volontari del Banco Alimentare che raccoglieranno cibo e abiti da destinare alle famiglie bisognose. E’ una vera e propria “manovra di primavera” che pone l’accento su due aspetti: la carenza di donazioni, calate dalle 9622 tonnellate raccolte nella colletta del novembre 2012 alle 9037 del 2013, e la mancata erogazione da parte del governo italiano dei fondi stanziati dall’Europa.
Nel 1987 venne istituito da Jacque Delors, allora presidente della Commissione, Europea il programma Ue di distribuzione di derrate alimentari, che si è concluso il 31 dicembre 2013. La chiusura è stata determinata da diversi fattori, tra cui l’imprevedibilità delle scorte agricole e di intervento disponibili. Per il periodo che va dal 2014 al 2020, a causa della riforma della Politica agricola economica, è stato previsto l’esaurimento delle scorte e per questo è stato istituito nel 2012 il Fondo di Aiuti Europei Agli indigenti, approvato poi nel febbraio 2014. Si tratta di 3,5 miliardi di euro destinati a tutta Europa, dei 595 milioni toccheranno all’Italia per il periodo 2014-2020. Questo fondo può sostenere le donazioni alimentari e in particolare il trasporto e la distribuzione degli alimenti contribuendo a ridurre gli sprechi.
Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale spetta agli stati membri, entro sei mesi, definire il programma operativo. Dopo quattro riunioni il ministero del lavoro e delle politiche sociali, non ha ancora presentato il programma nonostante le sollecitazioni delle associazioni di volontariato, che hanno partecipato alle riunioni stesse. Ma al momento siamo al nulla di fatto, tolto un fondo stabilito dal governo con risorse pubbliche private, per non lasciare scoperto il flusso degli aiuti. Non basta, però, a frenare l’emergenza di quei 4 milioni di italiani che con l’arrivo dei primi caldi non pensano a dove andare in vacanza, ma sperano di trovare quella borsa della spesa che consente loro di tirare avanti ancora un po’. Se le istituzioni latitano il presidente del Banco Alimentare Andrea Giussani spera nel sostegno della popolazione. “Siamo certi – dice – che questa chiamata staordinaria rivolta a tutti i cittadini, avrà una generosa e lieta risposta di piena solidarietà verso chi ha ancora meno, non possiamo che attenderci una sollecita presa di posizione delle Istituzioni perchè sappiano rendere immediatamente operative le azioni, già programmate e finanziate da Europa e Italia”