Sospendere il vitalizio per i condannati per reati gravi come mafia, corruzione e concussione, gli stessi previsti dalla Legge Severino per determinare incandidabilità e decadenza dei parlamentari. Questo l’obiettivo che il presidente del Senato Pietro Grasso si prefigge dando mandato ai Questori di Palazzo Madama di istruire una pratica in questo senso.

“Lo avevo detto in Sicilia sabato scorso: stop ai vitalizi per i senatori condannati per i reati che secondo la Legge Severino comportano l’incandidabilità e la decadenza (ad esempio corruzione, mafia, reati contro la pubblica amministrazione). Già mercoledì scorso, durante il primo Ufficio di Presidenza del Senato, ho dato seguito a quell’annuncio chiedendo ufficialmente ai Questori di istituire le necessarie pratiche per ottenere questo risultato”, ha scritto su nel suo account Facebook Grasso. “Nella prossima riunione – ha aggiunto – approfondiremo tutti gli aspetti della proposta: spero di potervi presto comunicare l’approvazione di questo provvedimento che ritengo essere ineludibile. Dobbiamo, nel minor tempo possibile, passare dalle parole ai fatti”, conclude.

Sul tema il presidente del Senato era intervenuto sabato a Comiso durante l’intitolazione dell’aeroporto a Pio La Torre, proponendo “estensione della decadenza e dell’incandidabilità alla politica nazionale” per i condannati per mafia e corruzione, “così come già avviene negli enti locali”. Per Grasso, alla luce dei recenti scandali “è necessario un impegno preventivo e repressivo mai messo in pratica finora”. Grasso aveva parlato di “un ddl su corruzione, falso in bilancio, riciclaggio e autoriciclaggio” che “è ora in fase avanzata di discussione in commissione Giustizia al Senato” e ricorda che “l’Autorità Anticorruzione sta finalmente prendendo forma”.

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