Show dei tedeschi che chiudono il primo tempo con tre gol di vantaggio. La quarta rete arriva al 33' della ripresa e a siglarla è ancora una volta il centrocampista del Bayern Monaco
Straripante, come l’Olanda contro la Spagna. E forse anche più spaventosa, perché stavolta a Salvador de Bahia non c’è stata partita, nemmeno per un secondo. La Germania, sotto gli occhi di una soddisfatta Angela Merkel seduta in tribuna, asfalta il Portogallo 4-0: tre gol nel primo tempo, uno nella ripresa, con un super Thomas Muller, autore di una tripletta. Cristiano Ronaldo, l’attesissimo pallone d’oro del Real Madrid, non pervenuto, nemmeno comparsa nello show della nazionale tedesca. Che fa davvero paura. Quella vista oggi pomeriggio all’Arena Fonte Nuova, per altro, è anche una squadra diversa dal solito. Per la prima volta senza un attaccante di ruolo che ha sempre avuto: con Mario Gomez fuori dai convocati e il “vecchio” Klose solo in panchina, sempre più vicina alla filosofia di calcio spagnoleggiante, che ha sposato con la sua nuova generazione di talenti. E che adesso si gioca pure al Bayern Monaco, allenato da Guardiola.
La mano di Pep c’è anche in questa nazionale: Löw sceglie di schierare Lahm nella posizione di mediano, dove l’ha reinventato il tecnico catalano, con un centrocampo a tre insieme a Kroos e Khedira. Ne vien fuori uno schieramento leggermente più coperto, ma non per questo rinunciatario. E infatti il primo brivido, all’8’, è tedesco. Anche se forse sarebbe meglio dire portoghese, visto che il portiere Rui Patricio quasi regala un gol agli avversari, con un rilancio disastroso che per sua fortuna finisce sui piedi di Khedira, il meno talentuoso del centrocampo teutonico. Il destro di prima intenzione esce di poco a lato della porta sguarnita. Ma è solo il preludio alla svolta della gara: Götze entra in area, Joao Pereira un po’ lo tocca, un po’ lo strattona. L’arbitro non ha dubbi (il replay, forse, qualcuno in più): rigore e ammonizione, Muller trasforma. Dopo dieci minuti la Germania è già avanti. I tedeschi macinano gioco, palleggi, passaggi. Ogni tanto accelerano, e quando succede fanno male: al 30’ Götze sfiora il gol imbeccato da Ozil. E sull’angolo successivo arriva il 2-0, grazie a Hummels, che svetta di testa e insacca.
Il punteggio è compromesso, e non bastasse cinque minuti dopo il Portogallo resta anche in inferiorità numerica. Pepe rischia di perdere palla in disimpegno sul pressing di Muller, e si aiuta sbracciando. L’attaccante tedesco crolla a terra, e accentua ulteriormente quando Pepe lo sfiora con la testa, rimbrottandogli la simulazione. Per l’arbitro, però, è rosso diretto: decisione severa per non dire errata, il difensore del Real Madrid paga, più che la mezza testata, soprattutto la sua cattiva fama. Ma la partita, se ce n’è mai stata una, di fatto finisce qui. Anche perché Muller, in pieno recupero, mette a segno il 3-0, sfruttando un errore di Bruno Alves.
Nella ripresa non c’è spazio per Klose, che vorrebbe andare a caccia del record assoluto di gol in un mondiale. In contropiede Ozil e Götze sfiorano il poker, servito poi ancora da Muller. La nota negativa è l’infortunio di Hummels, che per Löw è un elemento fondamentale. Mentre per il Portogallo piove sul bagnato: dopo aver perso Pepe per squalifica, si fa male anche Coentrao (mentre nel primo tempo era uscito, sempre per un guaio muscolare, Hugo Almeida). Il prossimo match contro gli Stati Uniti è già senza appello. Alla fine dei novanta minuti resta solo il dubbio se il punteggio sia più merito della Germania, delle decisioni punitive dell’arbitro (che hanno certamente contribuito ad indirizzare la gara) o demerito di un Portogallo apparso poca in forma. Ronaldo compreso, che si è visto solo con una gran punizione nel recupero respinta da Neuer. Di certo, però, la prestazione offerta dai tedeschi ha sfiorato la perfezione. Gli unici limiti questa squadra sembra averli in fase di non possesso, sempre un po’ pigra nei ripiegamenti difensivi. Ma il Portogallo di oggi non ne ha approfittato mai. Se per incapacità propria o strapotere altrui lo diranno le prossime partite. Difficilmente Ghana e Usa, probabilmente dagli ottavi in poi, dove la Germania dovrebbe incontrare Russia o Belgio. Ma oggi, forse, i Mondiali hanno trovato la loro vera favorita.