Alcuni docenti a ilfattoquotidiano.it danno suggerimenti sul lavoro finale. Positivo pensare di legarlo all'alternanza scuola-lavoro per gli istituti tecnici, mentre allo scientifico non possono mancare matematica o fisica. Deve invece essere di stampo più umanistico al classico. Fondamentale chiedere indicazioni ai prof
Scegliere un argomento trasversale, senza essere ossessionati dall’obbligo di inserire per forza tutte le materie. Cercare di scrivere qualcosa di interessante. Ma soprattutto essere interessati personalmente all’argomento. I professori sono concordi nel consigliare i loro studenti su come preparare la tesina: l’importante è metterci un po’ di passione, il resto verrà da sé. Con l’avvicinarsi degli esami di maturità, gli studenti di tutta Italia hanno cominciato da settimane a ragionare sull’argomento della tesi. Dal liceo classico a quello scientifico, passando per gli istituti tecnici, cambiano materie e modalità di preparazione. Ma comune a tutti è il dilemma della scelta del tema. C’è chi ha le idee chiare da sempre, e chi ancora cerca lo spunto giusto. Affidandosi ai suggerimenti di amici e familiari, o proprio dei docenti. O magari navigando su internet: su portali specializzati come Skuola.net o Studenti.it è possibile consultare un’ampia gamma di percorsi preconfezionati; o effettuare dei test per capire su quale materia e argomento puntare.
“È una scelta non facile. Io consiglio sempre di optare per un argomento su cui si hanno già delle competenze. E di affidarsi al parere dei docenti”, spiega Nicolò Capobianco, professore di elettrotecnica all’Istituto Ettore Majorana di Bergamo. Proprio per aiutare i ragazzi, da due anni la scuola bergamasca organizza degli incontri tematici in vista della maturità con dei professori universitari. Rispetto ai licei, poi, gli istituti tecnici presentano delle particolarità: le tesi sono poco scritte e molto pratiche. E l’idea vincente può venire anche dal periodo trascorso in azienda, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro prevista dal piano di studi. “Quando si affacciano al mondo del lavoro i ragazzi spesso capiscono cosa può interessargli. E possono sfruttare le conoscenze maturate in quelle 3-4 settimane anche in sede d’esame”, prosegue Capobianco.
Anche nei licei scientifici è opportuno che la tesi abbia degli sviluppi pratici. “I ragazzi devono ricordarsi che si trovano in un liceo scientifico. Giusto seguire le proprie inclinazioni, ma almeno una materia fra matematica e fisica dovrebbe essere presente”, aggiunge Leonardo Tortorelli, che insegna queste materie in un liceo classico-scientifico di Treviso. “Torto Prof” (soprannome con cui il docente è noto sul web, dove cura blog e pagine specializzate) è ricco di consigli per i suoi studenti. Uno degli errori più diffusi è quello di pensare che nella tesi debbano rientrare tutte le materie: “Il percorso dev’essere multidisciplinare, non onnicomprensivo. Collegamenti forzati sono solo controproducenti. Meglio piuttosto restringere l’argomento, e provare ad applicare le nozioni a qualche progetto pratico legato alla vita quotidiana, così da colpire la commissione”. Da non sottovalutare anche l’aspetto psicologico: “Un’esposizione appassionata e accattivante può sicuramente aiutare ad alzare il voto. Per questo suggerisco di provare bene il discorso, con amici ma anche sconosciuti, per non emozionarsi nel momento cruciale”.
Ovviamente più umanistica, invece, la tesi al liceo classico. Anche qui, però, è fondamentale che “l’argomento sia trasversale ma coerente”, sottolinea il professor Roberto Rossi, che insegna greco e latino in un liceo di Reggio Emilia e cura su internet un blog sul greco antico. Anche lui consiglia di rivolgersi ai docenti: “Un bravo professore è sempre disponibile. E le sue indicazioni possono rivelarsi utili nella scelta del tema e per la bibliografia da consultare”. Il tutto, dosando bene le energie: “Bisogna ricordarsi che il colloquio sulla tesi dura circa un quarto d’ora, non serve esagerare”.
Essere preparati, trovare l’argomento giusto, interessarsi realmente a quello che si sta studiando: sono questi gli ingredienti per la tesina perfetta. Che rappresenta una parte fondamentale dell’esame orale, ma non l’unica: “Presentarsi con un percorso completo è importante, ma non bisogna trascurare il resto”, avverte il professor Tortorelli. “Cadere su domande banali rischia di compromettere tutto, dando l’impressione di una preparazione di facciata”. “Un trucco – conclude “Torto Prof” – può essere quello di ‘suggerire’ ai professori le domande, con dei collegamenti naturali alla tesi. Ma la cosa più importante, alla fine, è studiare”.