Ottimo debutto della squadra di Prandelli. In vantaggio al 35' con un tiro da fuori area del mediano juventino, viene subito raggiunta con la rete di Sturridge. A inizio ripresa il gol di testa della punta del Milan. Tra primo e secondo tempo due pali e una traversa. Diversi interventi decisivi di Sirigu che ha sostituito Buffon a poche ore dall'incontro. Ma i difetti delle amichevoli pre-Mondiale restano: soprattutto in difesa
Buona la prima. L’Italia vince all’esordio mondiale in Brasile, 2-1 contro l’Inghilterra. Trova tre punti preziosissimi in classifica (ancor di più considerando la sconfitta dell’Uruguay contro la sorpresa Costa Rica). E le conferme che cercava Prandelli. Mario Balotelli segna e zittisce (almeno per una settimana) le critiche di chi invocava l’impiego di Immobile al suo posto. Funziona anche il centrocampo di palleggiatori, e la difesa non sbanda. Grazie anche ai demeriti dell’Inghilterra: una squadra probabilmente più talentuosa (almeno nell’undici titolare) della nostra, ma impreparata dal punto di vista tattico. Per tutti i novanta minuti Roy Hodgson non è riuscito a trovare una soluzione alle sovrapposizioni di Candreva e Darmian sulla fascia destra. Di lì vengono quasi tutti i pericoli azzurri, di lì nasce il gol decisivo.
E per questo il risultato finale premia l’Italia e punisce gli inglesi. In tanti alla vigilia si aspettavano una partita interlocutoria, con le due squadre bloccate dalla paura di perdere. Si sbagliavano: Italia e Ingilterra partono forte e regalano ai 42mila dello stadio di Manaus un primo tempo di altissimo livello. Sterling e Henderson cercano subito di sbloccare la partita, e quasi ci riescono. Poi i ritmi si abbassano, restano le fiammate. L’Italia quasi esclusivamente sulla destra, l’Inghilterra un po’ ovunque: di base gioca Sterling centrale e Rooney più largo, Wellbeck in fascia e Sturridge di punta. I quattro davanti sono estremamente intercambiabili e non danno punti di riferimento alla difesa azzurra. Che soffre. E al 25’ arriva la prima grande occasione del match: Wellbeck brucia Paletta e mette in mezzo, serve un miracolo di Barzagli (e un po’ di fortuna) per scongiurare l’1-0.
Ma la qualità inglese ha un prezzo da pagare. Ed è abbastanza caro. Prima Balotelli sfiora soltanto un bel cross di Darmian, poi l’Italia passa. Pirlo stavolta riesce a far assist senza toccare il pallone: un suo velo, su un angolo battuto corto, fa arrivare il pallone a Marchisio. Stop e tiro quasi da fermo da fuori area, tra una selva di gambe la palla si insacca a fil di palo. Al 35’ la partita si metterebbe come voleva Prandelli.
Ma l’Inghilterra ci mette due minuti a pareggiare: palla persa a centrocampo, Rooney infila la difesa azzurra in ritardo e sul cross arriva puntuale il tap-in di Sturridge. Botta e risposta, 1-1 immediato. Ma c’è ancora tempo per due occasioni clamorose nel recupero: Balotelli da dentro l’area prova a beffare Hart fuori posizione e solo un gran salvataggio sulla linea di Jagielka evita il 2-1. Sull’angolo successivo, ancora battuto corto, Candreva coglie il palo esterno protetto dal portiere. Stavolta si può davvero andare a riposo, dopo venti minuti senza respiro. È solo un quarto d’ora di tregua.
Pronti via e l’Italia è di nuovo avanti. Grazie a Balotelli: cross perfetto di Candreva e colpo di testa vincente. La partita si decide qui. Perché l’Inghilterra reagisce, sfiora il pareggio con Rooney, impegna Sirigu con il neo entrato Barkley. Ma si spegne col passare dei minuti. L’Italia si abbassa tanto e soffre poco. I pericoli maggiori vengono ancora da calcio piazzato: Sirigu, sempre puntuale, sventa su Baines, Gerrard manda alto dal limite a 5 dalla fine. È l’ultimo squillo di un’Inghilterra ormai rassegnata. Anzi, Pirlo sfiora il 3-1, con una punizione delle sue che si stampa sulla traversa. Finisce fra gli olè del pubblico, che sorride agli azzurri come il punteggio.
L’Italia dell’esordio non è stata del tutto immune dai difetti delle amichevoli premondiali. È apparsa vulnerabile in difesa, soprattutto in velocità e dalle parti di Paletta. E ha dimostrato di non avere troppa fantasia in attacco, reparto sacrificato in nome della qualità a centrocampo (dove però Verratti ancora non ha collocazione precisa). Ma nel momento della verità non ha tradito. E la vittoria nasconde e forse cura gli acciacchi: adesso c’è una settimana di tempo per migliorare in tutta serenità. Venerdì prossimo ci aspetta il Costa Rica. Sono giovani, rapidi, spensierati. Soprattutto sono primi nel gruppo delle tre squadre campioni del mondo. Battuta l’Inghilterra e visto il pessimo Uruguay di questa sera, rischia di essere la partita più difficile del girone. E questo davvero in pochi l’avevano pronosticato.