Intervista via Skype dal Tg1, l'ex parlamentare di Fi latitante annuncia il rientro dopo la conferma del carcere per la consorte Chiara Rizzo, anche lei coinvolta nel caso Scajola
“Cedo al ricatto. Devo rientrare affinché i miei figli si ricongiungano con la loro madre”. In un’intervista via Skype al Tg1, Amadeo Matacena annuncia il rientro in Italia. Dopo la conferma del carcere per la moglie Chiara Rizzo, coinvolta nell’attività dell’ex ministro Claudio Scajola accusato di avere favorito la latitanza dell’ex compagno di partito, ha affermato l’ex parlamentare di Forza Italia latitante dopo una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, “mi sono fatto l’idea che mi devo arrendere come padre e come uomo perché devo restituire la loro madre ai miei figli“. Ieri il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dai legali della Rizzo.
“La vicenda – ha aggiunto – alla fine si risolverà dando chiarezza documentale di queste accuse. Quando tornerò? Questo lo vedranno i miei avvocati, quando tutto sarà pronto. Presto perché mia moglie deve uscire dal carcere, la madre dei miei figli deve uscire dal carcere e deve riabbracciare i suoi figli ed i suoi figli devono abbracciare lei” ha aggiunto con la voce rotta dalla commozione.
Matacena è poi tornato a parlare, sempre via Skype, con l’Ansa: “Come vedo il mio rientro? Come se andassi al patibolo”, ha spiegato. “Una sentenza ingiusta – ha aggiunto – dove per condannarmi hanno violato il giudicato e la prescrizione. Solo per me il reato è dichiarato continuato a differenza di Andreotti per fare un esempio”. La prossima settimana “farò presentare un esposto-denuncia nel quale esporrò tutte le cose strane accadute durante la mia vicenda giudiziaria”.
Della volontà di tornare Matacena – come scrivono oggi Repubblica ed il Quotidiano della Calabria – ha informato via mail i suoi legali.