A mettere al riparo dalle mazzette i lavori di Expo 2015 ci penserà Italferr, la società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri del 13 giugno – quello dedicato tra l’altro ai “poteri speciali” anticorruzione per Raffaele Cantone – ma l’operazione rischia di partire zoppa: nel consiglio d’amministrazione di Italferr siede infatti, in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture retto da Maurizio Lupi, Paolo Emilio Signorini, il cui nome ritorna nelle carte dell’inchiesta sul Mose. 

Signorini, potente ex numero uno del Cipe, il Comitato interministeriale di programmazione economica che tiene materialmente la cassa degli stanziamenti governativi per le grandi opere, non risulta indagato, ma dall’ordinanza del gip di Venezia, Alberto Scaramuzza, emerge che il Consorzio Venezia Nuova, concessionario per la realizzazione del Mose, gli ha pagato una vacanza in Toscana nel giugno 2011.

Ecco il brogliaccio dell’intercettazione ascoltata dagli investigatori: “Mazzacurati (l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova arrestato l’anno scorso nel primo filone dell’inchiesta sul Mose, ndr) chiama il figlio Giuseppe e dalla telefonata si ha conferma che del pagamento di Signorini per il ‘mare’ se ne occuperà Francesca (De Pol, segretaria del Cvn, ndr)”. Signorini, quando arriva sul posto, vicino a Castagneto Carducci in provincia di Livorno, chiama Mazzacurati per ringraziarlo: il presidente del Cvn, sapendo di esssre intercettato, cerca di sviarlo (“ho un problema col telefonino”), ma il numero uno del Cipe non coglie la preoccupazione: “Ho trovato tutto, tutto perfetto […] Abbiamo già fatto mezza giornata di mare”. Infine chiede dove andare a cena.

Quale sarà il ruolo esatto di Italferr non è ancora chiaro, perché tre giorni dopo la conferenza stampa di Renzi il testo definitivo del decreto non è ancora stato reso pubblico. Ieri, però, il Commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala ha spiegato che bisognerà “attivare una convenzione con il Ministero dell’Economia per poter mettere in campo Italferr”, che “farà una super direzione dei lavori”. Da Italferr viene anche Marco Rettighieri, il manager chiamato a sostituire il direttore generale di Expo 2015 Angelo Paris, arrestato nell’inchiesta sugli appalti dell’Esposizione.

Nel settembre scorso era finita ai domiciliari l’ex governatrice della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, indagata proprio in veste di presidente di Italferr nell’inchiesta sul nodo fiorentino del Tav

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