Quarantuno lettere di licenziamento per i dipendenti del Popolo della libertà non riassorbiti in Forza Italia. La graduale eliminazione del finanziamento pubblico e i debiti colpiscono il partito di Silvio Berlusconi. “La presente”, si legge nella mail spedita ai lavoratori nelle scorse ore, “per comunicare che in data 11/06/2014 è stata avviata la procedura ai sensi dell’articolo 24 della legge 223 del 27/01/91”. Solo due settimane fa l’ex Cavaliere lanciava la campagna di raccolta fondi per sostenere il partito: “Diventa azionista della libertà“. L’uomo più ricco della politica italiana aveva lanciato in rete l’iniziativa e cercato l’aiuto di tesserati e simpatizzanti per far fronte alla difficile situazione economica per il partito. L’anno scorso aveva versato 17,8 milioni nelle casse, ma ora ha bisogno dell’aiuto di nuove risorse.

Più di ottantasette milioni di euro. A tanto ammontano i debiti della rinata Forza Italia che Silvio Berlusconi continua a pagare. Secondo l’ultimo bilancio forzista, quello relativo all’esercizio 2013, il Cavaliere garantisce ancora una volta di tasca propria, tramite fideiussioni bancarie a doppia cifra, la sopravvivenza della sua creatura politica nata nel ’94 e ora ‘rinata’ dopo aver mandato in soffitta il Popolo della libertà. In realtà, la cifra esatta dello sforzo finanziario del leader azzurro, come si evince dalla relazione gestionale incrociando i dati contenuti nel consuntivo 2013 del Pdl, è di circa 102 milioni di euro, perchè agli 87 milioni 329 mila euro garantiti da fideiussioni rilasciate a vari istituti bancari, bisogna aggiungere il contributo di 15 milioni di euro erogato dall’ex premier per estinguere un debito di 14 milioni 807 mila 342 euro verso il Pdl, iscritto nel rendiconto del 2012.

 

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