Cronaca

Omicidio Motta Visconti, nuova strage familiare. Da Lecco a Trapani, i precedenti

Sono decine gli episodi che hanno visto negli scorsi anni mariti e fidanzati trasformarsi in carnefici di mogli e figli. Quello di Carlo Lissi, reo confesso dell'assassinio di Maria Cristina Omes e dei suoi due bambini è l'ultimo caso di una lunga lista

Una lunga catena di stragi consumate in famiglia precede l’omicidio di Motta Visconti. Il delitto di cui è reo confesso Carlo Lissi, carnefice della moglie Maria Cristina Omes e dei due figli di 5 anni uno e venti mesi l’altro

Solo una settimana fa, a Borgomanero, in provincia di Torino, un uomo di 56 anni ha ucciso a coltellate la moglie, una maestra sessantenne e poi si è tolto la vita impiccandosi a un albero. A trovare la donna sono stati i carabinieri, avvisati dai colleghi della vittima che non l’avevano vista arrivare a lavoro. In precedenza, un altro caso che aveva monopolizzato le pagine di cronaca nera era stata la lite in famiglia degenerata in follia omicida a Collegno, sempre in Piemonte. L’ultimo giorno del 2013 Daniele Garattini, 57 anni, ha esploso sei colpi di pistola contro la moglie Letizia Maggio, 54 anni, la suocera Daria Maccari, 84 anni, di Bellinzago Novarese e la figlia Giulia, di 21 anni poi s’è accoltellato al petto, uccidendosi. Ma il triplice delitto di Motta Visconti può essere paragonato a molte altre stragi avvenute in passato sempre in contesti familiari.

Lecco, 9 marzo 2014
Edlira Dobrushi, casalinga albanese di 37 anni, uccise a Lecco con novanta coltellate le sue tre figlie di 3, 10 e 13 anni cercando poi di tagliarsi le vene, ma senza riuscirci. La donna era disperata per la separazione in corso con il marito che era partito per l’Albania, dopo aver apertamente detto alla moglie di avere un’altra donna.

Giussano, 11 febbraio 2014
Sarebbe stata la depressione, causata anche dalla seconda separazione che stava affrontando, a spingere Michele Graziano, 37 anni, ad accoltellare a morte i suoi bambini, Elena di 9 anni e Thomas di 2 anni, avuti con due donne diverse, per poi tentare il suicidio nella sua casa a Giussano, in provincia di Monza e Brianza).

Umbertide, 6 novembre 2012 
Non aveva accettato l’allontanamento della moglie il manovale marocchino di 44 anni Mustapha Hajjaji, che ad Umbertide, in provincia di Perugia, tagliò la gola ai suoi due figli: Ahmed, 8 anni, e la sorella Jihane, 12 anni. L’uomo avrebbe ucciso i piccoli per vendicarsi della scelta della moglie, marocchina anche lei, di troncare la relazione con lui.

Trapani, 12 gennaio 2012
Pietro Fiorentino, 41 anni e qualche lavoretto saltuario, a Trapani uccise la moglie coetanea, la figlia di 9 anni, il cognato e la suocera, appiccando il fuoco all’appartamento dove vivevano e poi si uccise buttandosi dal balcone. Da tempo i coniugi litigavano e probabilmente l’uomo aveva il vizio del gioco.

Sabbiona, 1 agosto 2009
Nel corso della notte a Sabbiona, provincia di Reggio Emilia, Davide Duò, disoccupato e con problemi psichici, uccise la moglie Sandra Pattio, di 45 anni, e i suoi due figli Thomas, 20 anni, e Marco, 4 anni, riducendo in fin di vita anche l’amica e proprietaria di casa Elisabetta Guidetti che li ospitava da anni. Poi dopo aver assunto medicinali ed alcol, si lanciò dal terzo piano, finendo in coma.

San Felice Extra, 20 novembre 2008
A San Felice Extra, in provincia di Verona, un commercialista di 43 anni, Alessandro Mariacci, uccise a colpi di pistola la moglie, i tre figli maschi di 3, 6 e 9 anni, e poi si tolse la vita.

Chieri, 15 ottobre 2012
A Chieri, in provincia di Torino, Mauro Antonello, muratore di 40 anni, aspettò che la figlia di 7 anni uscisse per andare a scuola e poi entrò in casa della ex moglie e la ammazzò. Poi uccise due vicini di casa che si trovavano lì per caso, un’altra donna che lavorava là vicino, la suocera, due cognati e, alla fine della carneficina, si suicidò sparandosi in bocca. Esplose quasi 100 colpi in totale con una pistola e una mitraglietta.