Ryanair punta ufficialmente a superare Alitalia per numero di passeggeri già quest’anno. La compagnia irlandese – che già in passato aveva, in un paio di occasioni, gridato al “sorpasso” dandolo come già avvenuto, salvo poi essere smentita dai dati ufficiali – ha rivelato martedì i propri obiettivi di crescita per il 2014. E, visto da Roma, il numero più rilevante è proprio quello sulla crescita dei passeggeri imbarcati: per il nostro Paese il “target”, ha spiegato il sales manager John Alborante, è di 26 milioni di biglietti, con una crescita del 12% rispetto allo scorso anno e un aumento dei passeggeri sia su Fiumicino (1,4 milioni quest’anno, 1,7 previsti nel 2015) sia su Ciampino (qui il traguardo prefissato è di 4,6 milioni di persone). “Abbiamo messo parecchie rotte in più e vogliamo superare Alitalia del tutto”, ha detto chiaro e tondo Alborante, presentando le nuove tratte da Roma a Atene, Barcellona, Bruxelles, Colonia e Lisbona. “Dalle ultime statistiche ufficiali Alitalia è la prima compagnia in Italia, però ci supera se consideriamo tutto il gruppo, comprese AirOne e Citylines“, ha precisato. “Ma considerando la sola Alitalia siano noi i primi”. Poi la frecciata sui dati Enac (i più recenti danno appunto Alitalia ancora in testa, seppure ormai solo per 900mila passeggeri) e sulla trattativa con gli emiratini: “Spero che le prossime statistiche non mettano insieme Alitalia ed Etihad, altrimenti sarà ancora più difficile superarla”.
“Contenti” se Alitalia troverà accordo: “Nuove opportunità per tutti” – A domande specifiche sull’operazione che dovrebbe sfociare nell’ingresso del vettore del Golfo nel capitale della compagnia di bandiera – per mercoledì ha nuovamente convocato i sindacati, dopo che l’incontro indetto lunedì era sfumato – il manager ha risposto però in termini più diplomatici: “Non possiamo essere altro che contenti – ha assicurato – che questo problema arrivi ad una soluzione, soprattutto per i dipendenti”, ma anche perché “siamo convinti che si apriranno nuovi scenari e opportunità per tutti con un’Alitalia rinnovata”. Alborante ha anche negato che la compagnia guidata da Michael O’Leary stia “considerando il ricorso alla Ue”, sull’esempio di quanto fatto da Lufthansa all’inizio dell’anno per cercare di bloccare le trattative con Etihad. Magari appigliandosi alle norme europee che vietano a vettori extra continentali di prendere il controllo – anche di fatto – di linee aeree europee.
Fiducia nelle autorità italiane: “Non limiteranno lo sviluppo delle low cost” – Nessun segnale di nervosismo nemmeno di fronte all’ipotesi che gli arabi possano chiedere al governo italiano, tra le condizioni per la firma dell’accordo, una limitazione dei vantaggi di cui godono le compagnie low cost in Italia. “Sono convinto che le autorità competenti italiane non precluderanno opportunità di sviluppo alle altre compagnie rilevanti che operano nel Paese: sarebbe fuori luogo che si agevolasse Alitalia e si tagliassero le gambe a tutte le altre”.
La low cost irlandese prima per passeggeri internazionali: 81,3 milioni – Sempre martedì Ryanair, riportando le ultime statistiche sul trasporto aereo mondiale della Iata, ha comunicato di aver trasportato l’anno scorso più passeggeri internazionali di qualsiasi altra compagnia aerea: 81,3 milioni, quasi 29 milioni in più della seconda classificata, Easyjet (a quota 52,7 milioni) e 30 milioni in più della terza, Lufthansa (con 50,7 milioni). Facendo le somme si scopre addirittura che gli irlandesi hanno venduto più biglietti di British Airways, Air France e Alitalia messe insieme (in tutto totalizzano 77 milioni), ma anche più della somma di Easyjet, Iberia e Sas (76 milioni). Per il 2015 la compagnia punta a quota 84,6 milioni, mentre l’obiettivo al 2019 – quando la flotta raggiungerà quota 400 aerei – è di 110 milioni.
Lobby
Ryanair: “Sorpasso su Alitalia già in 2014”. Ma esclude ricorsi su accordo con Etihad
Il vettore irlandese fa sapere di voler toccare entro fine anno quota 26 milioni di passeggeri in Italia, superando la compagnia di bandiera in trattativa con gli emiratini. Nel 2013 la differenza si è già ridotta a soli 900mila biglietti. Nessun timore per le richieste di limitazioni alle low cost arrivate da Etihad: "Le autorità italiane non precluderanno opportunità di sviluppo alle altre compagnie rilevanti"
Ryanair punta ufficialmente a superare Alitalia per numero di passeggeri già quest’anno. La compagnia irlandese – che già in passato aveva, in un paio di occasioni, gridato al “sorpasso” dandolo come già avvenuto, salvo poi essere smentita dai dati ufficiali – ha rivelato martedì i propri obiettivi di crescita per il 2014. E, visto da Roma, il numero più rilevante è proprio quello sulla crescita dei passeggeri imbarcati: per il nostro Paese il “target”, ha spiegato il sales manager John Alborante, è di 26 milioni di biglietti, con una crescita del 12% rispetto allo scorso anno e un aumento dei passeggeri sia su Fiumicino (1,4 milioni quest’anno, 1,7 previsti nel 2015) sia su Ciampino (qui il traguardo prefissato è di 4,6 milioni di persone). “Abbiamo messo parecchie rotte in più e vogliamo superare Alitalia del tutto”, ha detto chiaro e tondo Alborante, presentando le nuove tratte da Roma a Atene, Barcellona, Bruxelles, Colonia e Lisbona. “Dalle ultime statistiche ufficiali Alitalia è la prima compagnia in Italia, però ci supera se consideriamo tutto il gruppo, comprese AirOne e Citylines“, ha precisato. “Ma considerando la sola Alitalia siano noi i primi”. Poi la frecciata sui dati Enac (i più recenti danno appunto Alitalia ancora in testa, seppure ormai solo per 900mila passeggeri) e sulla trattativa con gli emiratini: “Spero che le prossime statistiche non mettano insieme Alitalia ed Etihad, altrimenti sarà ancora più difficile superarla”.
“Contenti” se Alitalia troverà accordo: “Nuove opportunità per tutti” – A domande specifiche sull’operazione che dovrebbe sfociare nell’ingresso del vettore del Golfo nel capitale della compagnia di bandiera – per mercoledì ha nuovamente convocato i sindacati, dopo che l’incontro indetto lunedì era sfumato – il manager ha risposto però in termini più diplomatici: “Non possiamo essere altro che contenti – ha assicurato – che questo problema arrivi ad una soluzione, soprattutto per i dipendenti”, ma anche perché “siamo convinti che si apriranno nuovi scenari e opportunità per tutti con un’Alitalia rinnovata”. Alborante ha anche negato che la compagnia guidata da Michael O’Leary stia “considerando il ricorso alla Ue”, sull’esempio di quanto fatto da Lufthansa all’inizio dell’anno per cercare di bloccare le trattative con Etihad. Magari appigliandosi alle norme europee che vietano a vettori extra continentali di prendere il controllo – anche di fatto – di linee aeree europee.
Fiducia nelle autorità italiane: “Non limiteranno lo sviluppo delle low cost” – Nessun segnale di nervosismo nemmeno di fronte all’ipotesi che gli arabi possano chiedere al governo italiano, tra le condizioni per la firma dell’accordo, una limitazione dei vantaggi di cui godono le compagnie low cost in Italia. “Sono convinto che le autorità competenti italiane non precluderanno opportunità di sviluppo alle altre compagnie rilevanti che operano nel Paese: sarebbe fuori luogo che si agevolasse Alitalia e si tagliassero le gambe a tutte le altre”.
La low cost irlandese prima per passeggeri internazionali: 81,3 milioni – Sempre martedì Ryanair, riportando le ultime statistiche sul trasporto aereo mondiale della Iata, ha comunicato di aver trasportato l’anno scorso più passeggeri internazionali di qualsiasi altra compagnia aerea: 81,3 milioni, quasi 29 milioni in più della seconda classificata, Easyjet (a quota 52,7 milioni) e 30 milioni in più della terza, Lufthansa (con 50,7 milioni). Facendo le somme si scopre addirittura che gli irlandesi hanno venduto più biglietti di British Airways, Air France e Alitalia messe insieme (in tutto totalizzano 77 milioni), ma anche più della somma di Easyjet, Iberia e Sas (76 milioni). Per il 2015 la compagnia punta a quota 84,6 milioni, mentre l’obiettivo al 2019 – quando la flotta raggiungerà quota 400 aerei – è di 110 milioni.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".