“A mia memoria, è la prima volta nel mondo che si compie un’azione del genere. È stata un’operazione avveniristica”. Il professor Emiliano Giardina è un genetista dell’Università di Roma Tor Vergata, consulente tecnico per la genetica forense dei Tribunali di Roma e di Urbino e collaboratore della Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine. È anche a lui che gli inquirenti si sono rivolti per cercare una svolta in quell’indagine tanto complessa: trovare un volto al presunto assassino di Yara Gambirasio.
Professore, ci racconta com’è andata?
Io ho fornito un’indicazione quando la polizia scientifica ha trovato un campione simile a quello del presunto assassino, ma non è riuscito a identificarlo. Allora mi è stato chiesto di fornire indicazioni investigative. E sono arrivato alla conclusione del figlio illegittimo dell’autista.
Perché parla di operazione avveniristica?
L’aspetto rilevante di questa vicenda è che siamo riusciti a identificare la compatibilità biologica: abbiamo ricostruito una famiglia senza avere né il padre, né la madre. Quest’ultima non si conosceva, il primo invece era deceduto. E poi come ha proceduto? Una volta fornita l’indicazione del figlio illegittimo si è andati a cercare la madre, attraverso l’analisi del DNA mitocondriale, che è una componente ereditata dalla sola madre. Nel mio laboratorio sono stati condotti 6/700 campioni. Ecco, non ho memoria di un’azione simile nel mondo.
Ci sta dicendo che è una svolta per le future indagini di polizia?
È importante considerare che normalmente l’investigazione fornisce indicazioni alla genetica, che poi trova conferme. In questo caso è accaduto esattamente il contrario. Quindi possiamo stare tranquilli, abbiamo trovato l’assassino di Yara? Il DNA indica presenze, mai responsabilità. Ma, certo, per molti anni abbiamo sperato di trovare almeno quelle. Nei mesi scorsi c’erano stati molti rumors, tutti rivelatisi buchi nell’acqua. Ora sembra che ci sia una certezza.
Quindi lei esclude che ci sia una possibilità su chissà quanti milioni che l’inchiesta non sia conclusa?
Io non mi sto più occupando del caso e non ho condotto le indagini genetiche che hanno detto che questa persona è lui, ma un errore sarebbe impensabile.
Da Il Fatto Quotidiano del 17 giugno 2014