Nasce il gruppo Efd. Dopo giorni di discussioni e trattative, il leader del partito indipendentista inglese Nigel Farage annuncia la formazione del gruppo in Unione europea. In totale si tratta di 7 partiti ed un totale di 48 deputati, secondo una nota. Oltre ai 24 britannici, i 17 deputati italiani del Movimento 5 Stelle, lituani, francesi, svedesi, cechi e lettoni. “Saremo la voce della gente” dice Farage. Nella nota consegnata alla stampa c’è anche il commento di Beppe Grillo: “E’ una grande vittoria per la democrazia diretta. Per la prima volta in Europa, i cittadini hanno scelto i loro portavoce ed hanno detto loro dove stare nel Parlamento europeo. Ora inizieremo a lavorare nei comitati e faremo sentire la voce della gente alle istituzioni europee, senza intermediari. E’ bellissimo”.
La data limite per presentare la lista dei componenti del gruppo è il 24 giugno. Fino all’ultimo sembrava che l’Efd non riuscisse ad arrivare al numero necessario, ma le ultime ore di trattative hanno permesso di raggiungere un accordo. Ma vediamo un po’ la composizione del gruppo Efd ad oggi. Oltre ai 24 deputati dell’Ukip (compreso Nigel Farage) e ai 17 del M5S, ci sono cinque delegazioni nazionali: Order and Justice Party (Lituania) composto da Rolandas Paksas e Valentinas Mazuronis; Free Citizens’ Party (Repubblica Ceca) con un unico membro, Petr Mach, 39enne economista già consigliere del Presidente ceco ed euroscettico Vaclav Klaus e autore del libro “How to leave the EU”; Sweden Democrats (Svezia) composto da Kristina Winberg e Peter Lundgre, entrambi a favore di una stretta sull’immigrazione e in difesa dei valori cristiani e della famiglia; Zaļo un Zemnieku savienība (Lettonia) composto dalla sola Iveta Grigule, 50enne rappresentante degli agricoltori svedesi; infine il caso particolare di Joelle Gergeeron Guerpillon, 64 anni, eletta nelle file del Front National in Francia e fuoriuscita dal partito di Marine Le Pen solo due giorni dopo le elezioni Europee perché si è rifiutata di cedere il seggio al successivo in lista come chiestole dai piani alti. La formazione più controversa sembra quella lituana, già membro del gruppo Efd e più volte nell’occhio del ciclone per le affermazioni omofobe di alcuni suoi membri, come Petras Gražulis, che ha invitato pubblicamente tutti gli omosessuali a lasciare il Paese.
“Lavoreremo”, ha commentato Farage, “per essere efficaci per fare più cambiamenti possibili a Bruxelles mentre metteremo in allerta la gente a casa spiegando quanti danni fanno le regole Ue alle nostre vite” e “combatteremo per riavere indietro il controllo dei destini dei nostri paesi. Abbiamo lottato contro molta opposizione politica” continua, aggiungendo: “Ora che il gruppo è formato, mi aspetto che altri partiti si uniranno”. Il gruppo per la prima volta ospiterà anche gli eurodeputati del Movimento 5 stelle. La decisione è arrivata tra le polemiche dopo un referendum online tra gli iscritti del blog di Beppe Grillo. A far discutere l’assenza tra le opzioni da scegliere del gruppo dei Verdi: alleati considerati da tutti come la scelta “naturale”, sono stati scartati dopo una mediazione fallita senza nemmeno un incontro ufficiale. “Quella con Farage”, commenta la deputata pentastellata Laura Castelli, “è una alleanza tecnica di spaccatura. Adesso inizia il semestre di presidenza italiano, ci auguriamo di fare la differenza. La rete è sovrana”.