Mi piace parlare di figli, ma lo faccio con cautela, specie al parco, quando essere coinvolti in interminabili confronti su divani sfoderabili è un attimo. Ci si confronta: l’insegnante del tuo, i compiti del mio, la mensa dell’altro, la preside di quello. Cose così. E, date le difficoltà di ogni scuola italiana, discuto sul come fare per dare una mano (ad esempio le vetrate della classe di mio figlio sembrano un quadro di Paul Klee, con la differenza che non è opera del pittore, ma di piccioni: mi sono proposto per dare una scrostatina, ma ci sono mille impedimenti. Compreso il fatto che la scuola, a volte, è un feudo e il dirigente scolastico somiglia a feudatario. Ho detto: qualche volta).
Scuola elementare “Rodari” di Pesaro, per esempio, quasi trecento bambini, da un po’ di tempo tira una brutta aria, odoraccio, ai bambini bruciano gli occhi. Occorre far qualcosa, i genitori si organizzano, un po’ s’incazzano e dai e dai…a fine maggio tocca chiudere d’urgenza la scuola. Intanto arrivano le prime analisi e si scopre che l’odore in giro non è colpa della mensa: si parla di stirene e toluene, roba chimica, si presume esalata nel tempo successivamente a interventi di impermeabilizzazione.
Si arriva a una riunione dell’11 giugno scorso e un padre mi mostra il verbale di assemblea di istituto: docenti, genitori, luminari dell’ufficio tecnico, citazioni dell’Oms (quella dell’aviaria, un sacco di farmaci, per intenderci). Alcuni esempi:
Il rappresentante dei genitori Biagetti Paolo chiede se il Comune vaglierebbe l’ipotesi di avere una controparte (che rappresenti i genitori) che controlli i lavori di bonifica insieme ai tecnici del Comune”. Suggerimento per tutti i comuni d’Italia: fatela voi la proposta, per primi, che figurate più trasparenti.
L’ingegner Morselli risponde che lui è responsabile dei lavori e che non sono previste interferenze esterne”. Dite a Bob Aggiustatutto che anche nell’aria respirata dai bambini non erano previste interferenze esterne.
L’Ass. Biancani aggiunge che il Comune agisce per la tutela dei cittadini e dei bambini e che non occorrono altre persone a vigilare”. Parola di controllato che è anche controllore: se mi devo fidare, perchè non mi devi mettere nella condizone di farlo? Poi aggiunge Biancani “Il comune si affiderà a una ditta solida che lavori in modo serio”. Per capirci, Assessore, quelle di prima erano un circolo ricreativo?
Insomma va tutto bene, ma non basta e dallo stesso verbale: I risultati delle rilevazioni comunque confermano che l’esposizione da parte dei bambini alle esalazioni del prodotto presumibilmente non produrrà conseguenze dal punto di vista del danno.” Presumibilmente?!
La Preside del “Rodari” dott.ssa Giuliana Ceccarelli parla di clima di persecuzione, ma rassicura:“il comportamento degli organismi scolastici si è sempre svolto in assoluta trasparenza”. Tutto è stato fatto per garantire la sicurezza: infatti al momento non risulta ci siano poltrone intossicate.
Non metto in dubbio l’onestà della Preside, ma il suo è uno strano destino: alle ultime elezioni, in quota Pd, è diventata Assessore…alla Crescita (giuro): al momento l’unica crescita che si riscontra è dello stirene del sangue dei bambini. Se non è sfiga questa.
I genitori chiedono risposte, ma a forza di parlare di trasparenza si sono appannati i vetri e ciò che dovrebbe essere limpido si è intorbidito, in attesa che anche il “Rodari” somigli più a una scuola che a un feudo da espugnare.
Penso alla scuola di mio figlio, all’astrattismo dei piccioni e all’impossibilità di andare, come genitore, a fare il bidet alle finestre. Poi penso che sono fortunato: meglio guano sui vetri che merda nel sangue.