"La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l’impunità piena", ha detto in aula l'ex premier nel corso della sua testimonianza del processo Lavitola. Si valuterà l’ipotesi dell’avvio di un procedimento per il reato di oltraggio a magistrato in udienza
La procura di Napoli deciderà lunedì prossimo eventuali iniziative per le frasi contro la magistratura pronunciate ieri in aula da Berlusconi, al termine della sua testimonianza al processo Lavitola. Rivolgendosi al presidente della sesta sezione del Tribunale Giovanna Ceppaluni, l’ex premier aveva detto: “La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l’impunità piena”. A quanto si è appreso i magistrati valuteranno l’ipotesi dell’avvio di un procedimento per il reato di oltraggio a magistrato in udienza.
Il procuratore Giovanni Colangelo, e i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, esamineranno il verbale dell’udienza – la cui trascrizione sarà disponibile a inizio settimana – e prenderanno in considerazione anche l’eventuale trasmissione del verbale al Tribunale di Sorveglianza di Milano, che nel concedere all’ex premier il benefico dell’affidamento in prova ai servizi sociali aveva fissato alcune prescrizioni tra cui quella di evitare dichiarazioni offensive nei confronti dell’ordine giudiziario.
Non è la prima volta che Berlusconi attacca i giudici da quando è stato deciso il suo affidamento ai servizi sociali presso la struttura per anziani Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Il sostituto pg di Milano Antonio Lamanna, però, dopo avere dato parere favorevole, aveva anche precisato che, stando a quanto prevede la legge, l’affidamento può essere “revocato” se l’ex premier, come ha fatto in passato in diverse occasioni, diffamerà i “singoli giudici”. E aveva portato e mostrato in aula, un articolo del Corriere della Sera dello scorso 7 marzo nel quale erano riportate frasi pronunciate dall’ex premier in vista della decisione del Tribunale di Sorveglianza: “Son qui a dipendere da una mafia di giudici”. Successivamente, il 19 aprile, incurante dell’avvertimento della magistratura, Berlusconi aveva commentato così al Tg5 la sua sentenza di condanna per frode fiscale. “Sono stato colpito da un’ingiustizia enorme, una sentenza mostruosa, frode fiscale, io che sono il primo contribuente italiano. Mi vorrebbero azzoppare”, ha proseguito, poi ha aggiunto: “Sono certo che la corte europea dei diritti umani annullerà quella sentenza”.
Ma c’è dell’altro. Il 28 aprile, in un’intervista nel corso della trasmissione PiazzaPulita, aveva di nuovo commentato la sua condanna: “E’ una sentenza non solo mostruosa, ma anche ridicola, vedrà come tutto questo” fra non molto “verrà a galla”. “Sono assolutamente sereno – proseguiva – perché sono sicuro che questa condanna sarà un boomerang per chi l’ha voluta”. E ancora: lo scorso 9 maggio, primo giorno di servizi sociali a Cesano Boscone, Berlusconi, durante la registrazione di ‘Iceberg‘ su Telelombardia, era tornato a sfidare il tribunale di sorveglianza che lo scorso 15 aprile gli aveva chiesto espressamente di “non diffamare ulteriormente i magistrati”. “Contro di me una sentenza politica infondata – aveva osservato – Ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e mi appresto a fare istanza di revisione alla Corte di appello di Brescia”. Poi aveva aggiunto: “Non mi sento bene a raccontare questa situazione che mi ha limitato molto. C’è chi dice che sono solo per quattro ore alla Sacra Famiglia, ma non è solo questo. Ad esempio il fatto che non posso uscire dalla mia regione, dalla Lombardia, il fatto che posso stare solo due giorni alla settimana a Roma e poi che devo rientrare alle 23. A queste – ha proseguito – si aggiunge una ulteriore limitazione che è quella di non fare il critico nei confronti della magistratura”.