Ho scritto diversi post chiedendo le dimissioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ieri finalmente è stata formalizzata una richiesta di sfiducia al Senato da parte del Movimento 5 Stelle che ha organizzato una conferenza stampa per i dettagli. Alla conferenza ha partecipato l’avvocato Giorgio Muccio di Bologna che per primo ha presentato ricorso all’Antitrust per il caso Avastin-Lucentis; la senatrice Michela Montevecchi che ha dettagliato le motivazioni della mozione di sfiducia per quanto riguarda il caso Roche-Novartis; la consigliera della regione Lombardia Paola Macchi che ha parlato dello scarso controllo nel caso Stamina mentre Paola Taverna ha tirato le fila.
Ma qual è la rete che protegge la Lorenzin? Federanziani e l’associazione dei medici di medicina generale hanno subito fatto un comunicato di solidarietà al ministro dopo la conferenza stampa basandosi sulla scelta di sicurezza per il paziente senza ricordarsi che proprio Aifa ha detto che il farmaco che costa meno, Avastin, sarebbe meno rischioso del Lucentis! In contrapposizione a questa rete di medici di medicina di base, proprio nei giorni scorsi, si pone un membro del Consiglio Superiore della Sanità, Silvio Garattini, che in una intervista critica aspramente la signora ministra per il suo comportamento nel caso Stamina dicendo che “è assordante il silenzio del ministero della Sanità che dovrebbe intervenire per dire una parola definitiva, stimolando la Commissione a non perdere ulteriore tempo”.
Insomma la solita storia all’italiana in cui chi ci perde è sempre e solo il cittadino-paziente.
Siamo sempre sicuri che i parlamentari, i politici che dovrebbero rappresentare i cittadini, sono immuni da implicazioni che possono influenzare le scelte della salute? Ad esempio in alcune mail di collegamento fra alti dirigenti di Roche-Novartis, già nel 2012, in relazione ad Avastin-Lucentis ad un certo punto si legge: “Preferisci comunque incontrare alcuni parlamentari?” Ma allora i parlamentari possono far cambiare le scelte sui farmaci o in generale sulla nostra salute? Aifa quanto controlla, come ente di farmacovigilanza, o quanto viene controllata dai parlamentari e dai ministri?
La conferenza stampa ha finalmente portato all’attenzione pubblica un assurdo sanitario. Da un lato il ministro della Salute si è posta contro studi scientifici e contro l’Oms per non “colpevolizzare” Aifa, ed il suo direttore generale Pani, dando incarico al Consiglio Superiore della Salute di esprimersi su Avastin con la scusa di voler garantire sicurezza al paziente. Dall’altro continua a non intervenire, nonostante i pareri di membri del Consiglio Superiore della Sanità, su Stamina che non ha nessuna pubblicazione scientifica e pareri scientifici profondamente contrari in cui la garanzia della sicurezza viene posta molto lontana dai cittadini che soffrono, ancor più nel caso di piccoli pazienti.
Lorenzin ci liberi la mente liberando quella sedia.