L’annuncio della cattura di Dell’Utri però ha avuto un’altra finalità: ossia inaugurare la stagione degli annunci. Contraddittori, sbagliati, giusti, non importa. Bastano solo telecamere, microfoni e ovviamente un ministro, o meglio Angelino Alfano.
Infatti, passa poco tempo e si ripropone la stessa scena: “E’ stato trovato l’assassino di Yara”, la ragazza scomparsa cinque anni fa vicino Bergamo. Alfano è orgoglioso, peccato che i magistrati che hanno fatto le indagini non conoscessero le sue intenzioni. Non volevano far trapelare la notizia, anzi chiedevano solo massimo riserbo. A queste accuse, il ministro prontamente ribatte: “Credo che il procuratore di Bergamo non ce l’avesse con me anche perché non ho divulgato dettagli, si dovrebbe chiedere invece chi ha inondato i mass media di una quantità infinita di dettagli e informazioni. Certamente non è stato il governo”. Frase che un po’ fa trapelare l’Alfano che ricordavamo, quello che in qualità di vicepremier e ministro dell’Interno, a maggio 2013, scese in piazza per la manifestazione di Berlusconi contro “l’uso politico della giustizia”.
Ma quella era un’altra storia. Adesso il ministro ha dato inizio ad una nuova stagione, e noi ci siamo dentro. A questo punto basta solo aspettare seduti e aspettare il prossimo annuncio. Alfano, dai, non ci deludere! Io, intanto, prendo i pop corn.