Purtroppo la storia di questi anni ci ha insegnato a diffidare delle buone intenzioni (la vulgata ricorda che ne sono lastricate le pareti dell’inferno) e ad osservare i fatti. Sicuramente il pensiero di un esponente così influente del partito di maggioranza relativa è da registrare con grande attenzione ma grande è la distanza tra i proclami e le realizzazioni concrete della politica in questi anni. Gli oltre 4 milioni di disabili italiani, le 235.000 famiglie con figli disabili nella scuola sanno quello che attende loro tutti i giorni: il deserto dello Stato sociale e l’indifferenza camuffata da attenzione.
Sono sinceramente portato a considerare le affermazioni dell’onorevole Faraone una reale presa di coscienza della terribile condizione di solitudine delle famiglie che accolgono un familiare disabile. Lo sono perché è giusto esserlo sempre fino a prova contraria. Lo sono perché la posta in gioco è troppo seria per affidarsi alle ambiguità degli urlatori o ai pregiudicati che si cimentano a fare gli statisti ma lo sono soprattutto perché l’Italia non può smarrire i valori fondanti della sua cittadinanza.
Il diritto all’uguaglianza è un magnifico programma di governo, provare a realizzarlo partendo proprio dai più deboli tra i deboli, i disabili, sarebbe uno straordinario obiettivo. Questo per il governo Renzi è il tempo dei fatti e delle priorità e noi lo valuteremo con serietà.