I posti disponibili sono solo 29mila. I corsi nelle università dovrebbero cominciare già a novembre e il Ministero vuole tempi più snelli, per far sì che tutti i neo-abilitati possano partecipare al prossimo Concorsone annunciato dal ministro Giannini
Circa 147mila candidati per 29mila posti disponibili in totale. Solo un aspirante professore su cinque riuscirà ad abilitarsi con il secondo ciclo del Tirocinio Formativo Attivo, il corso che dal 2012 è diventato l’unica via per ottenere la possibilità di insegnare nelle scuole. Il termine per le iscrizioni è scaduto lo scorso 16 giugno, le domande pervenute a viale Trastevere hanno abbondantemente superato il numero dei posti banditi, come previsto. E il prossimo mese cominceranno già i test di preselezione. Il primo, temutissimo ostacolo sulla strada verso una cattedra. La prova preliminare sarà uguale su tutto il territorio nazionale per ciascuna classe di concorso: l’ obiettivo è quello di verificare le conoscenze disciplinari relative alle materie oggetto d’insegnamento, e anche il possesso delle necessarie abilità linguistiche nell’ambito della competenza dell’italiano. I candidati, dunque, devono attendersi un test abbastanza variegato, che sarà preparato da un’apposita commissione nominata dal Miur: 60 domande, su più argomenti, con una soglia di ammissione di 21/30 (che vuol dire rispondere correttamente ad almeno 42 quesiti).
Rispetto al primo bando dovrebbero essere diverse le novità. Innanzitutto per quel che riguarda il costo d’iscrizione: allora chi aveva voluto sostenere l’esame su più classi di concorso era stato costretto a sborsare anche diverse centinaia di euro. Stavolta è previsto un tetto massimo di pagamento, fissato a 150 euro. E in caso di iscrizione multipla, dove possibile, i test verranno accorpati tra loro, con l’impiego di moduli di base per la parte generale, e moduli specifici per i vari settori. Soprattutto, però, il Ministero vuole tempi più snelli, per far sì che tutti i neo-abilitati possano partecipare al prossimo Concorsone, annunciato da Stefania Giannini per il 2015. Secondo quanto previsto dal bando, i corsi nelle università dovrebbero cominciare già a novembre. Che vorrebbe dire prova preliminare tra il 14 e il 31 luglio (a seconda dei vari calendari), scritto entro il mese di ottobre e orale nelle due, massimo tre settimane successive. Ritmi serratissimi, ben diversi da quelli del primo bando: allora tra la preselezione e l’attivazione dei corsi in alcuni atenei era trascorso quasi un anno.
Il Ministero non ha ancora ufficializzato il numero degli iscritti, ma secondo quanto riferito ilfattoquotidiano.it le domande pervenute sono circa 147mila. Una cifra consistente, che però non sorprende: il secondo ciclo è un’occasione importante per i neolaureati e per chi non ce l’aveva fatta alla precedente tornata. Inoltre, è stata data la possibilità di partecipare pure ai già abilitati che volevano migliorare il proprio punteggio. Anche così si spiega il numero molto alto di partecipanti.
Per questo il test di luglio effettuerà una scrematura decisiva; probabilmente più dello scritto (anche qui soglia minima di 21/30) e dell’orale (dove sarà richiesto un punteggio di 15/20). Due anni fa la prova preliminare si rivelò una vera e propria ecatombe di candidati: pochissimi lo superarono, a volte anche meno del numero di posti disponibile. Colpa delle domande e delle risposte, spesso ambigue e cervellotiche. E non mancarono le contestazioni, tanto che il Miur si vide costretto a neutralizzare alcuni quesiti e rivedere i punteggi della prova. Stavolta la speranza è che tutto fili liscio. In palio ci sono 22.450 posti ordinari, e altri 6.600 sul sostegno. In più, secondo quanto previsto dal bando pubblicato a maggio, potranno iscriversi in sovrannumero, senza dover sostenere alcuna prova, anche chi aveva superato l’esame di ammissione alle vecchie Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario (Ssis) senza completare il corso, e gli idonei del primo ciclo. I vincitori saranno abilitati e potranno partecipare al prossimo Concorsone. Poi si cambierà, di nuovo. Al ministro Giannini la formula di un corso ad hoc per l’abilitazione non piace, l’idea è di ricomprendere il tirocinio all’interno del percorso di laurea. Così il secondo ciclo potrebbe essere anche l’ultimo Tfa.
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