Incontro informale tra il premier italiano e il capo dello Stato francese prima della riunione tra i leader del partito socialista europeo, a cinque giorni dal Consiglio che dovrebbe decidere i nomi dei nuovi vertici delle istituzioni Ue. "La priorità sulla quale abbiamo discusso - ha detto il presidente francese - è la crescita, utilizzando tutti i margini di manovra e le flessibilità previste dall’attuale Patto di stabilità". Senza quindi "modificare le attuali regole"
“È andata molto bene”, ha commentato il premier Matteo Renzi al termine del vertice del partito socialista europeo con i capi di Stato e di Governo a Parigi. Incontro nel quale i leader del Pse hanno deciso che appoggeranno la candidatura del popolare Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea.
Italia e Francia sono unite e hanno “gli stessi obiettivi sui nuovi indirizzi dell’Unione europea: crescita, utilizzo di tutti i margini per una maggiore flessibilità, i project bond per finanziare gli investimenti, la transizione energetica e la semplificazione”, ha affermato il presidente francese Francois Hollande, che ha anche ribadito di essere d’accordo con il presidente del Consiglio italiano sull’importanza di “semplificare e riformare l’Europa”. I due hanno avuto un incontro informale, durato una decina di minuti, prima del vertice con i leader socialisti. Secondo quanto riferiscono fonti dell’Eliseo, il premier italiano e il presidente francese hanno parlato della futura governance dell’Ue, sottolineando l’importanza della velocità delle decisioni su temi come la crescita, l’occupazione, gli investimenti, il sociale e l’immigrazione.
“Renzi porterà tutta la sua energia e il suo dinamismo”, ha detto Hollande, accennando anche alle sue “eccellenti relazioni” con il premier italiano. Al semestre di presidenza dell’Ue dell’Italia, che inizierà l’1 luglio, ha proseguito, “non possiamo chiedere di assumersi completamente responsabilità che non sono le sue. Anche perché dura solo sei mesi. Ma potrà certamente contribuire all’apertura di un cantiere per un’Europa che vogliamo ma non può fare tutto, molto dipenderà dalle nomine che decideremo nei prossimi giorni” per quel che riguarda la principali cariche delle istituzioni Ue.
“La priorità sulla quale abbiamo discusso – ha proseguito Hollande – è la crescita, utilizzando tutti i margini di manovra e le flessibilità previste dall’attuale Patto di stabilità”. Per questo, ha spiegato “non c’è bisogno in alcun modo di modificare le attuali regole”.