In cammino aveva sentito parlare di un progetto belga di rieducazione e decise due cose: continuare a camminare e creare qualcosa del genere in Francia. A sesssantaquattro anni fece la grande marcia verso Pechino: i libri in cui la raccontò vendettero moltissimo e con sessantamila euro fondò l’associazione Seueil, la soglia. Il progetto era semplice, dopo alcuni aggiustamenti: un adolescente invece di scontare la pena in un carcere minorile, accetta di partecipare a questo programma, che prevede un cammino di tre mesi all’estero con un educatore. Ollivier sostiene di non avere inventato nulla . E’ una prova di iniziazione, come quella a cui si sottoponevano i giovani guerrieri tra gli indiani d’America.
I tassi di recidiva tra i giovani delinquenti che escono dal carcere sono dell’ottanta per cento, tra quelli che accettano di partecipare a questa “riabilitazione camminata” sono solo del venti per cento. L’ educatore cammina con l’adolescente in un paese straniero: Italia, Spagna , Germania. Non sono rose e fiori, ci sono crisi profonde, ma alla fine l’autostima del ragazzo o della ragazza cresce enormemente: ero uno zero, ora sono un eroe, dice un ragazzo che a sedici anni era già finito una cinquantina di volte davanti al giudice. Non è da tutti fare quasi duemila chilometri a piedi. E quante cose si imparano su se stessi, sugli altri, sul mondo in un’esperienza del genere ?
Un ragazzo alla volta, solo ventiquattro l’anno. E i costi per la giustizi? Un budget di 14 euro al giorno ciascuno per l’educatore e per il ragazzo, cinque volte meno del costo pro capite in carcere.
I ragazzi e le ragazze possono essere colpevoli, ma sono vittime al tempo stesso e il carcere non rieduca , lo sappiamo benissimo. Perché uno solo? Perché due sono già una banda, spiega Ollivier : si coalizzerebbero contro l’educatore o litigherebbero tra di loro. Lungo il cammino sono incoraggiati a conoscere gli altri viandanti, a scoprire che gli adulti non sono tutti nemici.
Olivier ha visto nascere progetti basati sulla sua esperienza in Polonia, in Svizzera, nella Corea del Sud: qualcuno ci sta pensando in Italia. Sarebbe bello.