L’Uruguay è una squadra diversa sia dall’Inghilterra sia dalla Costa Rica. La prima con il suo 4-2-3-1 puntava sulla velocità e la tecnica dei suoi attaccanti ma era debole in mediana e lenta in difesa. Il nostro folto e stretto centrocampo li mise in difficoltà. Il possesso palla fu la mossa vincente. I costaricani con un disegno tattico diverso 4-5-1 soffocarono il nostro centrocampo e stritolarono con una linea difesa sempre pronta ad alzarsi i trequartisti proposti da Prandelli nella ripresa. Non capimmo che la strategia vincente sarebbe stato lo scavalcamento su giocatori che avrebbero dovuto arrivare da dietro. Il 4-3-3 avrebbe potuto essere la contromossa giusta.
Il secondo aspetto riguarda l’assetto difensivo. L’Uruguay gioca con il trequartista nella zona di Pirlo e la coppia di attaccanti forse più forte del Mondiale. Cavani lo conosciamo bene per i suoi trascorsi italiani. Ha corsa lunga e parte spesso dal centro-sinistra (fig. 2).
Macina chilometri come un mediano e si muove con intelligenza sul secondo tempo di attacco alla porta lasciando la prima mossa a Suarez, il vero predatore dell’area di rigore (fig. 3).
Il centravanti del Liverpool è ancora al 50% dal punto di vista fisico per una recente operazione ad un ginocchio, e quindi poco mobile, ma comunque micidiale negli ultimi 16 metri. La difesa a 3 juventina sembra la più adatta per contrapporsi a questi due “fenomeni”. Barzagli e Chiellini potrebbero andare sull’anticipo con maggiore coraggio sapendo di avere le spalle coperte da Bonucci.
L’uomo chiave sarà ancora una volta Andrea Pirlo, dai suoi cambi di gioco potrebbero nascere i nostri migliori sbocchi offensivi. La Costa Rica umiliò l’Uruguay all’esordio in questo modo, basterebbe ripercorrerne le mosse.