Musica

Sting, niente eredità ai figli: “Devono contare sui loro meriti, non sui miei soldi”

In una lunga intervista al Mail on Sunday, il cantante inglese confessa di non volere che i suoi ragazzi crescano senza motivazioni e stimoli perché già ricchi. "Se dovessero avere bisogno li aiuterei, ma non è mai servito. Hanno ben in testa l’etica del lavoro"

di Claudia Rossi

Il 62enne ex bassista e frontman dei Police non ha alcun dubbio: non lascerà neanche un penny della sua immensa fortuna (180 milioni di sterline) ai suoi sei figli, che dovranno lavorare e mettere da parte quel che riescono, con i propri mezzi. Sting è nato in una famiglia della classe operaia inglese a Wallsend, nel North Tyneside, e ha costruito da solo il suo patrimonio: “Apprezzo la mia ricchezza perché ho passato molto tempo senza. Credo di usare bene i miei soldi, non sono un multimilionario e li ho guadagnati duramente: provate voi a cantare per ore o a prendere un aereo al giorno. E’ dura ma amo quello che faccio”.

Questo è solo un estratto della lunga intervista che il cantante inglese ha rilasciato al Mail on Sunday, durante la quale ha confessato anche una delle sue più grandi paure, e cioè che i suoi figli crescano senza motivazioni e stimoli, perché già ricchi. Da qui la scelta di non lasciare loro neanche una parte della propria considerevole ricchezza che, in ogni caso, fa fronte a spese ingenti. “Abbiamo un sacco di costi fissi – ha detto Sting al giornale inglese – e i soldi se ne vanno in fretta. Non ho mai pensato di mettere da parte qualcosa, tipo un trust per i miei figli. Loro sanno che dovranno lavorare per vivere e in ogni caso non mi chiedono né si aspettano nulla, e questa è una cosa che apprezzo molto”.

Così Joseph (37), Kate (32), avuti dal primo matrimonio, e Brigitte Michael (30), Jake (28), Eliot Pauline (23) e Giacomo Luke (18), avuti da Trudie Styler, hanno appreso a mezzo stampa di doversela cavare da soli, nonostante il loro padre sia, secondo la Sunday Time rich list 2013, al nono posto tra i musicisti più ricchi d’Inghilterra e d’Irlanda. “Se dovessero avere bisogno li aiuterei – ha aggiunto Sting – ma non è mai servito che lo facessi. Hanno ben in testa l’etica del lavoro e sanno che, per avere successo, devono contare sui loro meriti e sulle loro capacità, non sui miei soldi”. Il cantante ha appena messo in vendita la sua casa londinese, 800 metri quadri nei pressi di Saint James Park, a 15 milioni di sterline: “E’ troppo grande – ha dichiarato il cantante al Guardian – soprattutto ora che tutti i ragazzi se ne stanno andando a vivere da soli”.

Ma l’ex frontman dei Police non è l’unica star a pensare che i figli debbano farcela da soli. “I miei ragazzi non dovranno avere alcuna sicurezza finanziaria – ha detto la star della cucina Nigella Lawson – è una cosa che rovina le persone, non dover lavorare per vivere”. Anche Warren Buffett, il più ricco del mondo nel 2011, ai figli lascerà “abbastanza, ma non tanto da permettergli di non lavorare” e donerà invece l’80% del proprio patrimonio alla fondazione di Bill Gates. E così ha dichiarato di voler fare anche lo stesso Gates, che destinerà alla sua prole solo una piccola parte della propria – immensa – fortuna.

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