Inviati e conduttori
Alessandro Antinelli – 8
Il migliore in assoluto in casa Rai. È giovane, è bello, sa parlare italiano (e non è così scontato, visto l’andazzo generale), ma soprattutto riesce a raccontare quello che vede con una certa dose di entusiasmo e stupore del mondo che sono sempre più rari, soprattutto tra i privilegiati annoiati di viale Mazzini. Usa molto bene i social, attraverso i quali riesce anche a raccontare la realtà extrasportiva dei posti in cui si trova. Il ruolo di inviato al seguito della Nazionale è di sicuro prestigio, ma meriterebbe qualcosa di più.
Marco Nosotti – 5
Il poeta di SkySport, l’uomo che farcisce i suoi servizi di suggestioni romantiche certamente genuine ma altrettanto stucchevoli. Come inviato a bordocampo è sempre puntuale, ma quando si lascia prendere la mano rischia di sfociare nel ridicolo.
Pierluigi Pardo – 8
Entusiasmo contagioso, competenza calcistica rara, Pardo è il brasiliano di Sport Mediaset. Il Biscione segue i Mondiali come può e il talento da fantasista di Pardo meriterebbe miglior palcoscenico. Ultimamente lo sport in casa Mediaset non vive certo il suo periodo migliore, ma quel poco di interessante e innovativo è merito suo.
Marco Mazzocchi – 6,5
Il mediano fantasioso di casa Rai, preso di mira un giorno sì e l’altro pure solo perché tenta di svecchiare il linguaggio del racconto sportivo di viale Mazzini. Deve combattere contro le cariatidi che fanno il bello e il cattivo tempo a RaiSport e ogni tanto rischia di strafare, ma non c’è dubbio alcuno sul fatto che Mazzocchi, insieme ad Antinelli, sia l’unico sprazzo di modernità in un quadro desolante di mummie incartapecorite.
Andrea Fusco & Simona Rolandi – 4
Al loro confronto, persino la mitica coppia Fenech-Occhipinti di Sanremo ’91 diventa di colpo brillante e preparata. Le loro “Notti mondiali” sono scialbe, noiose e inutili e loro sembrano due impiegati del catasto, catapultati per caso in uno studio televisivo. Si vestono malissimo (le giacche di Fusco sembrano pezzi vintage del guardaroba di Breznev e Andropov), sono spesso sovrastati dagli ospiti in studio, non riescono mai a dare un minimo di brio alla trasmissione. Due enormi punti interrogativi che camminano.
Federico Buffa – 7,5
Ormai da qualche tempo è Buffamania. E lui, colto cantore del calcio che fu, sembra gradire molto questa popolarità radical chic. In effetti è bravo, ha un racconto che coinvolge ed emoziona. Magari di calcio ne sa meno di molti altri colleghi, ma è il migliore a raccontare il “contorno”. Ogni tanto si lascia prendere la mano e rischia di uscire di strada in derapata, ma i suoi speciali pre-Mondiali sulle edizioni passate sono da conservare tra le cose migliori della tv sportiva degli ultimi tempi.
Telecronisti
Fabio Caressa 8
Una garanzia. È l’erede incontrastato di Martellini e Pizzul e seguire l’Italia senza le sue telecronache non è la stessa cosa. È guascone, sfrontato e sicuro di sé. Sa di essere il migliore e ne gode parecchio.
Marco Lollobrigida 6
A scuola lo premierebbero perché si impegna molto, nonostante i limiti obiettivi. Prova a scimmiottare i colleghi di Sky nello stile della telecronaca e in fondo fa il suo lavoro con dignità. È un “vorrei ma non posso” continuo e alla fine ti trovi a incitarlo più di quanto inciti la squadra che sta commentando.
Stefano Bizzotto – 7
Preparatissimo, precisissimo, concentratissimo. Così issimo che a perderci è la spontaneità. Ma dopo gli esperimenti disastrosi delle altre voci negli ultimi anni, è l’unico in casa Rai che sa raccontare le partite dell’Italia.
Commentatori
Beppe Dossena – 3
Quando la Rai ha annunciato di aver tagliato i commentatori tecnici per le telecronache dei Mondiali brasiliani, avevamo sperato che la spending review riguardasse anche lui. E invece eccolo qui, di nuovo, a inanellare una serie interminabile di ovvietà, intervallate da analisi tecniche puntualmente smentite dagli eventi. La presenza di Dossena come commentatore della Nazionale è un mistero. Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegarci il perché.
Ciro Ferrara – 2
La sorpresa in negativo di questi Mondiali televisivi. Conoscendolo, pensavamo che fosse spigliato e preciso anche come commentatore e invece risulta impacciato e totalmente inadeguato al ruolo. Cerca di inserirsi troppo spesso nella telecronaca e quasi mai in modo puntuale e pertinente. E poi, spiace dirlo, ha seri problemi a formulare frasi di senso compiuto.
Beppe Bergomi – 7
Ormai commenta come se giocasse a calcio. È sicuro di sé, usa bene la tv e l’italiano, è la spalla perfetta per l’ego strabordante di Caressa. Insostituibile.
Daniele Adani – 9
Il miglior commentatore tecnico di questi Mondiali, senza dubbio alcuno. Competenza calcistica, proprietà di linguaggio e sapiente utilizzo dei tempi televisivi, Adani è la Costa Rica delle telecronache. Rivelazione.