Potrebbero essere la figlia Sylvie e il genero Wojciech Janowski i mandanti dell’agguato dello scorso 6 maggio costato la vita all’ereditiera Hélène Pastor e al suo autista, Mohamed Darwich. L’inchiesta che sembrava impantanata è arrivata a una svolta lunedì 23 giugno, con un maxi blitz che ha portato a 19 arresti in tre diverse città: Nizza, Marsiglia e Rennes.
Secondo quanto riporta la stampa d’Oltralpe, a Marsiglia sono stati arrestati i presunti esecutori materiali. Tra i fermati ci sono magrebini, comoriani e haitiani. Ma la vera svolta è arrivata da Nizza, dove la polizia ha bloccato la 53enne Sylvia Ratkowski-Pastor, figlia di primo letto della vittima, e suo marito, console onorario polacco a Montecarlo e discusso uomo d’affari, Wojciech Janowski. Sembra che il ruolo principale l’abbia svolto proprio il diplomatico, indicato da fonti investigative come il vero mandante dell’omicidio. Stando a quanto scrive tutta la stampa d’Oltralpe, il movente sarebbe un regolamento di conti familiari. Sembrerebbe quindi sfumare la pista della criminalità organizzata ipotizzata in un primo momento e il possibile coinvolgimento della ‘ndrangheta. Si ipotizza che all’origine dell’omicidio ci sia l’enorme patrimonio della vittima, stimato in 19 miliardi di euro. Oggi pomeriggio la tv di Stato francese trasmetterà una conferenza stampa in cui gli inquirenti daranno maggiori dettagli.
Il presunto esecutore dell’attentato e il suo principale complice, quello che l’ha accompagnato lontano dal luogo dell’attentato, sarebbero entrambi di origine comoriana. Sarebbero stati identificati grazie alle riprese effettuate dai sistemi di videosorveglianza e, durante l’omicidio, dai telefoni di alcuni testimoni. Ma a incastrarli ci sarebbe anche la testimonianza di un tassista che sostiene di averli portati da Nizza a Marsiglia per 500 euro. Anche un recptionist ha confermato che i due, il giorno dell’omicidio, soggiornavano in un hotel di Nizza. L’arma utilizzata è un fucile da caccia a canne mozze. L’autista, il primo ad essere colpito, è deceduto il 10 maggio, Hélène Pastor il 21. Entrambi stavano lasciando in auto l’ospedale L’Archet di Nizza, dove l’ereditiera era andata a trovare l’altro figlio, Gildo Pallanco Pastor, in quei giorni ricoverato per un emorragia cerebrale.
L’ereditiera era descritta da tutti come discreta e sul suo cellulare non sono state trovate piste utili per gli inquirenti. L’impero Pastor è stato fondato dopo la guerra dal nonno italiano Jean-Baptiste, originario di un’umile famiglia ligure, al quale il principe Ranieri affidò i lavori di ristrutturazione del lungomare monegasco, e poi sviluppato dal padre Gildo. Attualmente un terzo degli immobili del Principato è di proprietà della loro immobiliare.