Annullata l'ordinanza del nuovo sindaco di centrodestra Renata Tosi. Il coordinamento della metro di costa, composta da Regione e sindaci, convocato in via straordinaria, ha bocciato la decisione di fermare le ruspe in assenza di un'altra proposta
È durato appena pochi giorni, meno del previsto, lo stop ai cantieri per il Trc, il Trasporto rapido costiero, ordinato una settimana fa dal nuovo sindaco di centrodestra di Riccione, Renata Tosi. Lunedì, infatti, il Comitato di coordinamento della metro di costa, composto da Regione e sindaci, e convocato in via straordinaria proprio dopo l’ordinanza della Tosi, ha bocciato la decisione di fermare le ruspe nella zona di viale Portovenere, a causa dell’assenza di una proposta alternativa. Gli operai quindi potrebbero ripartire già nelle prossime ore.
Le motivazioni del comitato si leggono nel resoconto ufficiale, diffuso alla chiusura del tavolo di discussione. “L’ipotesi di sospensione dei lavori per la realizzazione del metro di costa in territorio riccionese, avanzata dal sindaco di Riccione, non ha potuto essere in alcun modo valutata dal comitato. In quanto non suffragata da alcuna proposta tecnica e finanziaria da parte dell’amministrazione di Riccione, che non ha presentato in tal senso alcuna documentazione”. Ma non solo. Il gruppo evidenza come esistano appalti e contratti con le ditte già firmati. “Non sussistendo motivi che giustifichino la sospensione dei lavori e, viceversa, essendo in corso l’esecuzione di contratti la cui eventuale interruzione comporterebbe penalità e gravi danni sotto il profilo civilistico, i lavori non possono che proseguire in conformità con il programma in attuazione”.
Il Trc, la grande opera da 100 milioni di euro denominata da qualcuno la Tav della Romagna, si conferma quindi terreno di scontro non solo tra comitati cittadini e istituzioni, ma anche tra le diverse amministrazioni comunali. Le diverse fazioni emergono chiaramente dalla riunione del comitato, alla quale hanno preso parte l’assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, e i sindaci di Rimini, Riccione, Misano e Cattolica. La spaccatura più profonda è quella tra Tosi e Andrea Grassi, primo cittadino di Rimini, che si è mostrato molto duro nei confronti di chi sta osteggiando l’opera. “ Una cosa sono le campagne elettorali e l’altra atti e contratti firmati e sottoscritti, il cui mancato adempimento genera effetti precisi” ha scritto Grassi sulla sua pagina Facebook. Dichiarazioni che fanno il paio con quelle delle amministrazioni di Cattolica e Misano, che hanno chiesto a gran voce il Trc per non “tagliare fuori tutta la zona sud dai collegamenti”.
La battaglia insomma è aperta. E sembra ben lontana da una tregua, se è vero che l’ordinanza di stop firmata da Tosi era solo il primo di una lunga serie di mosse per fermare la realizzazione della navetta. E che l’amministrazione comunale della Perla verde non pare intenzionata ad abbandonare il campo. A poche ore dalla riunione del comitato, infatti, il sindaco ha messo sul tavolo dell’Agenzia mobilità una una richiesta di variante al progetto originario, così come reclamato nel corso del tavolo di coordinamento. “La variante comporterà minori oneri finanziari per la realizzazione dell’opera, per oltre 10 milioni di euro, e una più elevata compatibilità ambientale” ha assicurato Tosi in una nota.