Alla fine il giudice ha dato ragione all’accusa e lo scandalo delle spese pazze dei consiglieri regionali vede chiudersi anche in Emilia Romagna il primo importante processo. Alberto Vecchi, membro del gruppo di Forza Italia nell’assemblea legislativa, è stato condannato a due anni di reclusione e ad altrettanti di interdizione dai pubblici uffici, per truffa aggravata ai danni della Regione. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Bologna, Paola Passerone che in primo grado ha applicato al politico emiliano una sanzione ancora più pesante dei 18 mesi richiesti dal pubblico ministero Rossella Poggioli. Il consigliere regionale, che non era presente in aula alla lettura del dispositivo, era accusato dalla Procura di essersi fatto ridare 87 mila euro in rimborsi chilometrici, calcolati dalla sua residenza ufficiale a Castelluccio di Porretta Terme, sull’appennino, fino alla sede della Regione a Bologna. Rimborsi, secondo l’accusa, non dovuti perché il cambio di residenza nel comune montano altro non sarebbe stato che un escamotage per incassare i soldi per gli spostamenti: il consigliere avrebbe infatti continuato a vivere regolarmente in città con la sua famiglia.
L’avvocato di Vecchi, Guido Clausi Schettini, ha preannunciato la possibilità molto concreta di un ricorso in appello, per il quale però bisognerà attendere le motivazioni, previste in 90 giorni. Intanto però Alberto Vecchi, nonostante la sentenza non sia definitiva, in base alla legge Severino sulla ineleggibilità dei politici che hanno guai con la giustizia, potrebbe presto dovere lasciare lo scranno nel palazzo della Regione dove siede dal 2006. E per il gruppo di Forza Italia-Pdl, l’eventuale sospensione di Vecchi sarebbe la terza in questa legislatura, dopo quelle di Luigi Villani (poi reintegrato), e di Gianpaolo Lavagetto. Una sospensione che gli permetterebbe comunque di mantenere, almeno sino alla fine della legislatura prevista per marzo 2015, il 50% del suo stipendio da consigliere.
Soddisfatto per la sentenza Andrea Defranceschi, consigliere regionale attualmente sospeso dal Movimento 5 stelle. Lui, con un suo video su internet intitolato Questo non è un paese per Vecchi, sollevò il caso del politico, che, a sentire i suoi intervistati, a Castelluccio non si vedeva spesso. Defranceschi però lamenta ancora il fatto che la Regione Emilia Rmagna non si sia costituita parte civile contro il consigliere. “È da quando ho scoperto e denunciato questa storia che chiedo alla Regione di costituirsi parte civile, ma niente. Come mai? Evidentemente – ha spiegato Defranceschi con una nota indirizzata alla stampa – era un comportamento che riteneva ammissibile cambiare residenza per intascare i rimborsi”.
Un buon risultato secondo la Procura della Repubblica: ”La decisione del giudice – ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini – conferma lo scrupoloso lavoro investigativo svolto dalla Procura”. I pm bolognesi hanno ancora aperte diverse inchieste sulle irregolarità nei rimborsi ai gruppi in consiglio regionale, sia nella attuale che nella precedente legislatura. Così, se si esclude il patteggiamento a un anno per peculato da parte di Paolo Nanni, ex consigliere regionale dell’Italia dei valori, quella di Vecchi potrebbe quindi essere solo il primo processo che vedrà alla sbarra i politici di viale Aldo Moro.
Emilia Romagna
Spese pazze, consigliere Vecchi (Fi-Pdl) condannato a 2 anni per truffa alla Regione
Il politico era accusato di essersi fatto rimborsare 87mila euro per rimborsi chilometrici non dovuti: fingeva di vivere sull'appennino (a Castelluccio di Porretta Terme) e di doversi spostare per andare al lavoro a Bologna. Il pm aveva chiesto 18 mesi
Alla fine il giudice ha dato ragione all’accusa e lo scandalo delle spese pazze dei consiglieri regionali vede chiudersi anche in Emilia Romagna il primo importante processo. Alberto Vecchi, membro del gruppo di Forza Italia nell’assemblea legislativa, è stato condannato a due anni di reclusione e ad altrettanti di interdizione dai pubblici uffici, per truffa aggravata ai danni della Regione. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Bologna, Paola Passerone che in primo grado ha applicato al politico emiliano una sanzione ancora più pesante dei 18 mesi richiesti dal pubblico ministero Rossella Poggioli. Il consigliere regionale, che non era presente in aula alla lettura del dispositivo, era accusato dalla Procura di essersi fatto ridare 87 mila euro in rimborsi chilometrici, calcolati dalla sua residenza ufficiale a Castelluccio di Porretta Terme, sull’appennino, fino alla sede della Regione a Bologna. Rimborsi, secondo l’accusa, non dovuti perché il cambio di residenza nel comune montano altro non sarebbe stato che un escamotage per incassare i soldi per gli spostamenti: il consigliere avrebbe infatti continuato a vivere regolarmente in città con la sua famiglia.
L’avvocato di Vecchi, Guido Clausi Schettini, ha preannunciato la possibilità molto concreta di un ricorso in appello, per il quale però bisognerà attendere le motivazioni, previste in 90 giorni. Intanto però Alberto Vecchi, nonostante la sentenza non sia definitiva, in base alla legge Severino sulla ineleggibilità dei politici che hanno guai con la giustizia, potrebbe presto dovere lasciare lo scranno nel palazzo della Regione dove siede dal 2006. E per il gruppo di Forza Italia-Pdl, l’eventuale sospensione di Vecchi sarebbe la terza in questa legislatura, dopo quelle di Luigi Villani (poi reintegrato), e di Gianpaolo Lavagetto. Una sospensione che gli permetterebbe comunque di mantenere, almeno sino alla fine della legislatura prevista per marzo 2015, il 50% del suo stipendio da consigliere.
Soddisfatto per la sentenza Andrea Defranceschi, consigliere regionale attualmente sospeso dal Movimento 5 stelle. Lui, con un suo video su internet intitolato Questo non è un paese per Vecchi, sollevò il caso del politico, che, a sentire i suoi intervistati, a Castelluccio non si vedeva spesso. Defranceschi però lamenta ancora il fatto che la Regione Emilia Rmagna non si sia costituita parte civile contro il consigliere. “È da quando ho scoperto e denunciato questa storia che chiedo alla Regione di costituirsi parte civile, ma niente. Come mai? Evidentemente – ha spiegato Defranceschi con una nota indirizzata alla stampa – era un comportamento che riteneva ammissibile cambiare residenza per intascare i rimborsi”.
Un buon risultato secondo la Procura della Repubblica: ”La decisione del giudice – ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini – conferma lo scrupoloso lavoro investigativo svolto dalla Procura”. I pm bolognesi hanno ancora aperte diverse inchieste sulle irregolarità nei rimborsi ai gruppi in consiglio regionale, sia nella attuale che nella precedente legislatura. Così, se si esclude il patteggiamento a un anno per peculato da parte di Paolo Nanni, ex consigliere regionale dell’Italia dei valori, quella di Vecchi potrebbe quindi essere solo il primo processo che vedrà alla sbarra i politici di viale Aldo Moro.
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Condanna ridotta in appello per il trapper Shiva. La Corte d'Appello di Milano ha accolto la proposta di concordato raggiunta dalla procura generale e dalla difesa del cantante, nome d'arte Andrea Arrigoni, di una pena a 4 anni e 7 mesi per aver sparato e ferito l'11 luglio 2023 due presunti aggressori all'interno del cortile degli uffici della casa discografica a Settimo Milanese.
In primo grado, lo scorso 10 luglio, i giudici del tribunale di Milano avevano condannato il trapper a sei anni, sei mesi e 20 giorni per il reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose per la sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, nel corso della quale due giovani milanesi erano stati gambizzati. Il 24enne si era difeso con lunghe dichiarazioni spontanee, oggi invece 'festeggia' con una storia Instagram con la scritta 'free' (libero, ndr). La riduzione della condanna gli consente di concentrarsi solo sulla musica.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sia un po' più sovranista, perché mi pare che lei stia cercando il bacio della pantofola con Trump: è andata più volte a incontrare Trump in occasioni non ufficiali, ma ancora non l'hanno invitata alla Casa Bianca come hanno fatto con Macron e Starmer, spero che accada presto. Ma sia sovranista, anziché inseguire Trump riprenda la lezione di Alcide De Gasperi del 1951 sulla difesa comune europea. Lei ha un grande statista che non appartiene alla sua storia politica ma noi lo apprezziamo; si chiama Alcide De Gasperi, quando dice non può essere soltanto una questione di armi ma di giustizia sociale, di libertà. Questo è il modello a cui deve guardare l'Italia non inseguire Trump come sta facendo lei". Lo ha affermato Matteo Renzi, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Confindustria, la sua base, quelli che hanno votato per lei, sono terrorizzati dai dazi, non dia retta a Salvini e a Lollobrigida, lei -ha aggiunto l'ex premier- non può rispondere li mette Trump, dazi vostri. Sono dazi amari, una cosa un po' diversa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Nel valzer di poltrone Rai, che inizierà giovedì con una prima tornata di nomine, entrerà presto anche Roberto Genovesi, in procinto di assumere l'incarico di direttore di Rai Kids. A quanto apprende l'Adnkronos, lo scrittore e docente, attuale direttore di Rai Libri (la casa editrice della Rai), prenderà presto la guida di Rai Kids, quando Luca Milano (67 anni il 31 marzo) andrà in pensione. La nomina di Genovesi dunque dovrebbe riguardare una delle prossime sedute del Cda ma non quella di giovedì prossimo.
In pensione, a maggio, dovrebbe andare, a quanto si apprende, anche Marco Varvello, corrispondente Rai da Londra. E al suo posto andrà con ogni probabilità Nicoletta Manzione che lascerà la sede di Parigi, per la quale sarebbe in pole position Gennaro Sangiuliano.
Al momento non è stato ancora deciso chi a Rai Libri prenderà il posto di Genovesi, che ricopre il ruolo da luglio 2023: il nome verrà infatti scelto, successivamente, dal Cda di RaiCom. E l'incarico potrebbe anche essere affidato momentaneamente ad interim ad un dirigente di RaiCom.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare. Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il processo per quattro medici in relazione alla morte di Andrea Purgatori, avvenuta nel luglio 2023. L’accusa contestata è di omicidio colposo. I pm di piazzale Clodio avevano chiuso le indagini lo scorso dicembre nei confronti del radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare che prenderà il via il prossimo 19 settembre.