Sei nomi per guidare l’università più grande d’Europa. In autunno La Sapienza di Roma sceglierà il suo nuovo rettore. C’è da sostituire Luigi Frati, medico, professore ordinario di patologia generale, che dal 2008 è a capo dell’Ateneo della capitale. E non è stato un rettore qualsiasi: additato come “barone” e criticato per alcuni casi di “nepotismo” (degli incarichi ricoperti nell’università dai suoi familiari si sono occupati in passato anche Report e L’Espresso), Frati è uno dei più importanti professori italiani. Nel corso del suo mandato si è contraddistinto per la capacità di prendere spesso posizioni forti (come quella contro Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione dell’università, contestata almeno quanto Invalsi); e anche per aver conseguito risultati importanti, come il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2012, nonostante i tanti tagli patiti dalla Sapienza (e da tutte le università italiane). Comunque la si pensi sul suo conto, lascerà un’eredità pesante. E per raccoglierla sono sei i professori che hanno presentato la loro candidatura entro la scadenza dello scorso 30 maggio.
Fra di loro spicca il nome di Tiziana Catarci: perché se fosse eletta, sarebbe la prima rettore donna in oltre sette secoli di storia dell’Ateneo. Ingegnere, professore ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni, la Catarci ha già ricoperto incarichi di rilievo sotto il mandato di Frati: si è dimessa da prorettore (proprio in vista della sua candidatura), è tuttora presidente del Centro InfoSapienza che gestisce una struttura importante dal punto di vista del budget e del personale. Non sarebbe dunque sgradita alla direzione uscente. E anche per questo potrebbe ambire ad arrivare almeno al ballottaggio. Stesso obiettivo di Giancarlo Ruocco. Direttore del dipartimento di Fisica, classe ’59, è probabilmente il candidato con il curriculum più prestigioso dal punto di vista strettamente scientifico, con importanti pubblicazioni su riviste come Nature e Science. Ha anche ricoperto incarichi istituzionali, ma soprattutto di natura tecnica. Entrambi dovranno fare i conti, però, con i numeri delle votazioni.
Medicina ha un peso molto forte, dal punto di vista proprio numerico, all’interno de La Sapienza. Medico e preside di facoltà, prima che rettore, era ad esempio Luigi Frati. E uguale provenienza potrebbe avere anche il suo successore. Stavolta, però, a differenza di sei anni fa, Medicina non si presenta compatta alle urne, ma esprime due candidature. Da una parte Eugenio Gaudio, professore associato a 31 anni e ordinario a 44, una carriera fulminante, adesso preside di Facoltà. Dall’altra, Andrea Lenzi, bolognese, molto noto in ambito accademico in tutta Italia, presidente dal 2007 del Consiglio Universitario Nazionale, influente organo consultivo del Ministero. Sono entrambi nomi molto forti. Ma verosimilmente solo uno dei due potrà godere del supporto della facoltà e quindi fare strade nelle urne. Più defilati, almeno sulla carta, appaiono invece altri due presidi dell’università: Renato Maesiani, della Facoltà di Architettura (ma laureato in ingegneria); e Roberto Nicolai Mastrofrancesco, di Lettere e Filosofia, dove è professore ordinario di Letteratura greca.
Considerando il parco dei candidati in gara, difficile qualcuno possa farcela già al primo turno, dove serve una maggioranza assoluta quasi impossibile da raggiungere. La nomina si deciderà al ballottaggio, e già raggiungerlo non sarà facile per nessuno. Si giocheranno verosimilmente due partite in parallelo: una tra Gaudio e Lenzi, per capire quale sarà il cavallo su cui punterà Medicina. Indiscrezioni di corridoio danno favorito il primo, che potrebbe godere dell’appoggio dei vari direttori di dipartimento. Ma se la Facoltà rimanesse spaccata fino in fondo (per ora i tentativi di mediazione sono caduti nel nulla), rischierebbe di perdere il rettorato. L’altra partita, invece, sarà fra i rimanenti candidati (con Ruocco e Catarci in prima fila) per scegliere lo sfidante delle altre facoltà, che certo gradirebbero poco altri sei anni sotto la guida di Medicina. Il primo turno è in calendario il 24-25 settembre, l’eventuale ballottaggio un mese dopo, a ottobre. La corsa al rettorato de La Sapienza è cominciata.
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