Ore 14.30, Camera dei deputati. Non c’è Beppe Grillo. C’è invece Matteo Renzi. I parlamentari del Movimento 5 stelle si confrontano in streaming (in diretta sul canale Youtube di Montecitorio) con i colleghi del Pd. Da soli senza leader e senza paletti: si parla di riforme e si cerca il dialogo. “Lo facciamo da sempre”, continuano a ripetere i grillini, ma questa volta è diverso: ci si siede al tavolo dell’esecutivo per fare proposte e ascoltare. In prima fila Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e tra gli artefici dell’apertura al governo. Poi Danilo Toninelli, deputato autore della proposta di legge elettorale dei 5 stelle (poi votata dagli iscritti in rete) e i due capigruppo Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella. Dall’altra parte ci saranno i due capigruppo Pd, Roberto Speranza e Luigi Zanda, e i due vice segretari dem Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. “Oggi”, dice su Twitter la deputata Mirella Liuzzi, “offriremo una via di fuga al Pd dall’accordo con Berlusconi, presentando la nostra proposta di legge elettorale”.
Durante le ventiquattro ore di vigilia, la delegazione M5S segue i suggerimenti dello staff: non rilasciare dichiarazioni per evitare passi falsi. Parla Di Maio, ma su Facebook e dosando le parole. “Io se dovessi dargli un suggerimento”, commenta l’ex capogruppo a Montecitorio Alessio Villarosa, “è di non farsi prendere in giro perché il presidente del Consiglio è un furbacchione. Lo sanno tutti, anche quelli che l’hanno votato. E’ importante che teniamo sempre presente chi abbiamo davanti”. Crede nell’importanza dell’incontro, ma continua a dire che il Partito democratico ha già deciso e non li vuole davvero coinvolgere: “Sono curioso di vedere cosa succederà. Abbiamo terminato il nostro disegno di legge online quando loro già ci dicevano che era tardi (febbraio 2014) e ora il governo è ancora in alto mare. E’ scoraggiante vedere i commenti dei democratici sui giornali che sembrano aver già chiuso la partita. Ma noi andiamo e cercheremo di portare a casa qualcosa”. Villarosa non vuole sentire parlare di ritardi o tempi sbagliati: “Se uno vuole, una legge elettorale si scrive in un giorno. Devono solo essere convinti: sedersi al tavolo con noi e collaborare. Dobbiamo andare, ma dobbiamo stare attenti a non farci prendere in giro. A non far prendere in giro i cittadini”.
Per fare un incontro serio ci vogliono due sponde e questa volta i 5 stelle assicurano che faranno la loro parte. “Lo vedrete nelle prossime ore”, commenta il deputato Riccardo Fraccaro, “da parte nostra ci sarà la massima serietà. Noi vogliamo questo confronto, è un momento molto delicato per la democrazia. Se passano queste riforme non ci sarà più nessuna possibilità di dialogo e andremo incontro ad uno squilibrio di poteri senza precedenti. Lo vedrete, noi andiamo lì per parlare”. Il fantasma è quello dei vecchi incontri: poco più di un anno fa quello con Pier Luigi Bersani, poi fu la volta di Enrico Letta e infine di Matteo Renzi. Finirono con un nulla di fatto e più sconfitti che vincitori, qualche parola di troppo e nessun risultato. Il canovaccio ora i 5 stelle l’hanno deciso tra loro. A inizio settimana i membri scelti per la delegazione hanno visto Beppe Grillo e hanno pure provato a chiedergli di accompagnarli. “Non posso dire nulla”, commenta il capogruppo al Senato Buccarella, “con Grillo abbiamo parlato di altro. Abbiamo la nostra legge elettorale, la discussione partirà da quello”. Un’assemblea di Montecitorio ha condiviso alcuni punti e offerto aiuto ai portavoce. All’interno c’è qualche malumore: gli aperturisti, i moderati che da sempre chiedono quel confronto con il Partito democratico si sentono scavalcati, soffrono un cambio di linea politica che non hanno potuto gestire direttamente. Ma la polemica resta tra le mura delle assemblee, cercando di non dimenticare che “sta per succedere qualcosa di importante”. Qualcuno soffre la mancata partecipazione, altri contestano parti del testo di legge elettorale: cercheranno il dialogo sulle preferenze, e porteranno la loro idea sulle preferenze negative. Ma non piace a tutti: “Non ha senso”, dicono i critici, “non è vero che si evita il voto di scambio, basta dirottare i voti contro i personaggi scomodi. E poi questo aspetto non è mai stato sottoposto al voto della rete”. Ma i dissapori interni scompaiono in nome della compattezza per il “bene del Movimento”.
“E’ la cosa giusta da fare”, commenta il deputato Massimo Artini da sempre su posizioni moderate, “sono sicuro che uscirà qualcosa di buono per tutti. Abbiamo offerto il nostro aiuto in assemblea ai colleghi, e abbiamo discusso. Se era meglio che Grillo ci accompagnasse? E’ un anno che lavoriamo in commissione e siamo preparati per affrontare anche questo. C’è un testo votato dai cittadini, vogliamo fare qualcosa di buono per avere finalmente una legge elettorale decente“. Un colloquio al tavolo dell’esecutivo che per alcuni dovrebbe diventare l’abitudine. “Siamo abituati a farlo e può solo portare buoni frutti”. Il punto di inizio sarà il disegno di legge già approvato alla Camera, l’Italicum: “Si parte dal fatto che è fermo”, commenta Toninelli, “temiamo abbia dei profili di incostituzionalità. Il nostro è un timore fondato. Per questo motivo, ora che abbiamo una nostra proposta abbiamo chiesto un incontro al Pd per discutere di una legge che potrebbe fare bene al Paese”. Positiva anche Laura Bottici, questore al Senato: “Vedo che ci sono molte resistenze”, commenta, “in casa del Pd. Non so se davvero sono pronti ad ascoltarci. Ma quello che è sicuro è che noi abbiamo un testo votato dai cittadini e possiamo presentarlo al presidente del Consiglio. E’ un momento importante per la democrazia”.
@martcasti
Politica
M5S, incontro in streaming con Pd: ‘Siamo seri. Ma attenti a non farci prendere in giro’
Dopo la richiesta di dialogo di Grillo e Casaleggio, una delegazione del Partito democratico incontra i parlamentari del Movimento 5 stelle. Si parlerà di legge elettorale, ma anche di riforme. I grillini assicurano serietà: "Stanno per essere approvate misure che mettono a rischio la democrazia, non staremo a guardare". Qualche malumore interno, ma gli aperturisti sperano che sia l'inizio di un nuovo approccio
Ore 14.30, Camera dei deputati. Non c’è Beppe Grillo. C’è invece Matteo Renzi. I parlamentari del Movimento 5 stelle si confrontano in streaming (in diretta sul canale Youtube di Montecitorio) con i colleghi del Pd. Da soli senza leader e senza paletti: si parla di riforme e si cerca il dialogo. “Lo facciamo da sempre”, continuano a ripetere i grillini, ma questa volta è diverso: ci si siede al tavolo dell’esecutivo per fare proposte e ascoltare. In prima fila Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e tra gli artefici dell’apertura al governo. Poi Danilo Toninelli, deputato autore della proposta di legge elettorale dei 5 stelle (poi votata dagli iscritti in rete) e i due capigruppo Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella. Dall’altra parte ci saranno i due capigruppo Pd, Roberto Speranza e Luigi Zanda, e i due vice segretari dem Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. “Oggi”, dice su Twitter la deputata Mirella Liuzzi, “offriremo una via di fuga al Pd dall’accordo con Berlusconi, presentando la nostra proposta di legge elettorale”.
Durante le ventiquattro ore di vigilia, la delegazione M5S segue i suggerimenti dello staff: non rilasciare dichiarazioni per evitare passi falsi. Parla Di Maio, ma su Facebook e dosando le parole. “Io se dovessi dargli un suggerimento”, commenta l’ex capogruppo a Montecitorio Alessio Villarosa, “è di non farsi prendere in giro perché il presidente del Consiglio è un furbacchione. Lo sanno tutti, anche quelli che l’hanno votato. E’ importante che teniamo sempre presente chi abbiamo davanti”. Crede nell’importanza dell’incontro, ma continua a dire che il Partito democratico ha già deciso e non li vuole davvero coinvolgere: “Sono curioso di vedere cosa succederà. Abbiamo terminato il nostro disegno di legge online quando loro già ci dicevano che era tardi (febbraio 2014) e ora il governo è ancora in alto mare. E’ scoraggiante vedere i commenti dei democratici sui giornali che sembrano aver già chiuso la partita. Ma noi andiamo e cercheremo di portare a casa qualcosa”. Villarosa non vuole sentire parlare di ritardi o tempi sbagliati: “Se uno vuole, una legge elettorale si scrive in un giorno. Devono solo essere convinti: sedersi al tavolo con noi e collaborare. Dobbiamo andare, ma dobbiamo stare attenti a non farci prendere in giro. A non far prendere in giro i cittadini”.
Per fare un incontro serio ci vogliono due sponde e questa volta i 5 stelle assicurano che faranno la loro parte. “Lo vedrete nelle prossime ore”, commenta il deputato Riccardo Fraccaro, “da parte nostra ci sarà la massima serietà. Noi vogliamo questo confronto, è un momento molto delicato per la democrazia. Se passano queste riforme non ci sarà più nessuna possibilità di dialogo e andremo incontro ad uno squilibrio di poteri senza precedenti. Lo vedrete, noi andiamo lì per parlare”. Il fantasma è quello dei vecchi incontri: poco più di un anno fa quello con Pier Luigi Bersani, poi fu la volta di Enrico Letta e infine di Matteo Renzi. Finirono con un nulla di fatto e più sconfitti che vincitori, qualche parola di troppo e nessun risultato. Il canovaccio ora i 5 stelle l’hanno deciso tra loro. A inizio settimana i membri scelti per la delegazione hanno visto Beppe Grillo e hanno pure provato a chiedergli di accompagnarli. “Non posso dire nulla”, commenta il capogruppo al Senato Buccarella, “con Grillo abbiamo parlato di altro. Abbiamo la nostra legge elettorale, la discussione partirà da quello”. Un’assemblea di Montecitorio ha condiviso alcuni punti e offerto aiuto ai portavoce. All’interno c’è qualche malumore: gli aperturisti, i moderati che da sempre chiedono quel confronto con il Partito democratico si sentono scavalcati, soffrono un cambio di linea politica che non hanno potuto gestire direttamente. Ma la polemica resta tra le mura delle assemblee, cercando di non dimenticare che “sta per succedere qualcosa di importante”. Qualcuno soffre la mancata partecipazione, altri contestano parti del testo di legge elettorale: cercheranno il dialogo sulle preferenze, e porteranno la loro idea sulle preferenze negative. Ma non piace a tutti: “Non ha senso”, dicono i critici, “non è vero che si evita il voto di scambio, basta dirottare i voti contro i personaggi scomodi. E poi questo aspetto non è mai stato sottoposto al voto della rete”. Ma i dissapori interni scompaiono in nome della compattezza per il “bene del Movimento”.
“E’ la cosa giusta da fare”, commenta il deputato Massimo Artini da sempre su posizioni moderate, “sono sicuro che uscirà qualcosa di buono per tutti. Abbiamo offerto il nostro aiuto in assemblea ai colleghi, e abbiamo discusso. Se era meglio che Grillo ci accompagnasse? E’ un anno che lavoriamo in commissione e siamo preparati per affrontare anche questo. C’è un testo votato dai cittadini, vogliamo fare qualcosa di buono per avere finalmente una legge elettorale decente“. Un colloquio al tavolo dell’esecutivo che per alcuni dovrebbe diventare l’abitudine. “Siamo abituati a farlo e può solo portare buoni frutti”. Il punto di inizio sarà il disegno di legge già approvato alla Camera, l’Italicum: “Si parte dal fatto che è fermo”, commenta Toninelli, “temiamo abbia dei profili di incostituzionalità. Il nostro è un timore fondato. Per questo motivo, ora che abbiamo una nostra proposta abbiamo chiesto un incontro al Pd per discutere di una legge che potrebbe fare bene al Paese”. Positiva anche Laura Bottici, questore al Senato: “Vedo che ci sono molte resistenze”, commenta, “in casa del Pd. Non so se davvero sono pronti ad ascoltarci. Ma quello che è sicuro è che noi abbiamo un testo votato dai cittadini e possiamo presentarlo al presidente del Consiglio. E’ un momento importante per la democrazia”.
@martcasti
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Tremano i Campi Flegrei: nella notte scossa di 4.4. Oggi scuole chiuse. Ingv: “Niente elementi che fanno pensare a un’eruzione imminente”
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".