Per l'amministratore delegato di F2i e i manager Mauro Maia e per Behari Vinod Sahai, il pm Robledo ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulla vendiata a F2i da parte del Comune di Milano del 29,75% di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi. Il fascicolo è uno dei motivi della disputa tra il procuratore Bruti Liberati e l'aggiunto Robledo, finita davanti al Csm
“Congetture senza prove”. Così l’amministratore delegao di F2i, Vito Gamberale, bolla le accuse di turbativa d’asta mosse dalla Procura di Milano in relazione alla vendiata a F2i da parte del Comune di Milano del 29,75% di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi. Il pm Alfredo Robledo ha chiesto il rinvio a giudizio per l’a.d, il manager del fondo F2i, Mauro Maia, e per Behari Vinod Sahai, il procuratore speciale della Srei Infrastructure finance Ltd, la società esclusa dall’asta perché aveva presentato la sua proposta con dieci minuti di ritardo. Gamberale, in una conferenza stampa, ha detto di sentirsi “strumento” dello scontro nella Procura di Milano tra il procuratore Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo.
Il fascicolo dell’inchiesta “dimenticato” per oltre tre mesi in una cassaforte della procura, e poi affidato a Robledo, è uno dei casi al centro della contesa tra i due magistrati finita davanti al Consiglio superiore della magistratura. “Fino ad ora – ha detto Gamberale – abbiamo assistito in silenzio al dibattito che si è aperto in Procura e che vede questo fascicolo al centro come ‘file’ emblematico. Questa delicata situazione non ci appartiene, non possiamo sentirci strumento di questo confronto istituzionale. Come cittadini auspochiamo di vedere le istituzioni serene ma di sicuro questa situazione non può penalizzarci”.