Dopo le polemiche e un'interrogazione dei consiglieri regionali toscani di Forza Italia Stefano Mugnai e Jacopo Ferri, la società ha fatto una retromarcia annunciando una proroga di tre mesi le convenzioni già scadute nonché quelle in scadenza con le associazioni di volontariato
La polemica dei telepass revocati alle associazioni di volontariato fa fare un passo indietro ad Autostrade. Le intese sono infatti state prorogate per altri tre mesi. Si esce così temporaneamente dall’empasse della situazione denunciata mercoledì dagli enti coinvolti, l’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas) e Misericordie d’Italia, che avevano già ripetutamente chiesto, senza successo, un incontro urgente al ministro dei Trasporti, il ciellino Maurizio Lupi, che tanto si è speso invece per gli sconti ai pendolari, nell’interesse dei cittadini e della salute pubblica.
Tutto perché dal 2 luglio, nei termini di legge, le associazioni di volontariato, che in Italia effettuano il 70% dell’intero trasporto sanitario nazionale, non avrebbero più avuto diritto all’esenzione diretta del telepass. A differenza della Croce Rossa, Anpas e Misericordie avrebbero dovuto registrarsi su una piattaforma web, anticipare l’esborso del pedaggio sulla tratta effettuata, autocertificare ogni passaggio con motivazioni ed infine richiedere il rimborso solo per le emergenze da 118, direttamente alla società controllata dalla famiglia Benetton. “A parte l’estrema complessità introdotta dalla procedura che richiede alle associazioni di anticipare somme ingenti, c’è anche il tema del rimborso che è previsto solo per il trasporto urgente. Si tralascia quindi tutta quella attività di trasporto che oggi viene fatta nei casi di ricoveri, dimissioni, trattamenti radioterapici o chemioterapici o dialisi – spiegava il presidente dell’Anpas, Fabrizio Pregliasco - La questione peraltro è critica in alcune regioni in cui non c’è altra scelta di percorso rispetto alle autostrade. E’ il caso della Liguria dove un paziente sottoposto a dialisi costerebbe in un anno 20mila euro di soli pedaggi, cifra che va aggiunta alle altre spese sostenute dalle associazioni come benzina, manutenzione dei mezzi, formazione dei volontari. Senza contare poi – aggiungeva Pregliasco – che la progressiva riduzione del personale al casello autostradale imporrebbe alle ambulanze di fermarsi a contare le monetine per pagare il pedaggio. Non possiamo fermare il soccorso ai caselli, soprattutto quelli non presidiati da personale con una persona che sta male a bordo”.
Sulla base di queste considerazioni, le 881 pubbliche assistenze Anpas e 90mila volontari si erano visti costretti ad inviare una missiva ai prefetti di tutta Italia per segnalare “la situazione di forte difficoltà che dal prossimo 2 luglio si potrà verificare nell’espletamento dei servizi sanitari sia di emergenza che di trasporto socio sanitario cosiddetto ordinario”. I volontari avevano contestualmente annunciato nuove iniziative di protesta contro una misura che avrebbe pesato sui bilanci delle associazioni pregiudicando inevitabilmente il servizio ai cittadini. E hanno continuato a bussare alla porta del ministro Lupi che, come riferiva Vita.it del 4 aprile scorso, aveva preso l’impegno per trovare una soluzione adeguata alla questione dei telepass. Salvo poi disertare l’incontro con i rappresentanti dei soccorsi italiani. Non è del resto la prima volta che Lupi si rimangia la parola data. Anche nel caso Alitalia aveva giurato che non ci sarebbero stati esuberi. Poi, invece, le cose sono andate diversamente: tra i 2400 e i 2500, quelli stimati.
Lupi o meno, in serata, dopo le polemiche e un’interrogazione dei consiglieri regionali toscani di Forza Italia Stefano Mugnai e Jacopo Ferri, Autostrade ha fatto una retromarcia annunciando che fornirà gratuitamente il Telepass a tutte le associazioni di volontariato che prestano servizi di soccorso. Almeno, fino al prossimo 2 ottobre prossimo. La proroga riguarda le convenzioni già scadute nonché quelle in scadenza con le associazioni di volontariato, che il 2 aprile erano già state prorogate di tre mesi rispetto al termine originario. La società dei Benetton ha motivato la decisione con l’obiettivo di “favorire ulteriormente una corretta e facile applicazione del nuovo modello di gestione dei transiti esenti da parte delle associazioni aderenti ad Anpas e Misericordie, e dare ulteriore tempo per i necessari chiarimenti normativi”. Autostrade ha inoltre espresso l’auspicio che “nel frattempo possano essere sciolti i nodi normativi che prevedono l’esenzione dal pedaggio solo per i veicoli adibiti al soccorso e impegnati nello svolgimento del servizio d’emergenza”. Autostrade per l’Italia ricorda infine che fornirà gratuitamente il Telepass a tutte le associazioni di volontariato che prestano servizi di soccorso a fronte dell’impegno – anche al fine di evitare gli abusi accertati – di provvedere all’autocertificazione della natura dei transiti attraverso alla nuova piattaforma web, che è già in grado di operare ed è stata illustrata qualche giorno fa ad Anpas e Misericordie d’Italia.