Buongiorno Papa Francesco, mi chiamo Nalleli Cobo. Vorrei condividere la mia storia con lei, Papa Francesco. Ho 13 anni e frequento la Saint Vincent School a Los Angeles, California, Usa. Per gli scorsi quattro anni ho sofferto problemi di sangue dal naso, mal di testa, dolori alla pancia e problemi al cuore e come me molti altri bambini e famiglie nella mia comunità. Vivo di fronte l’impianto petrolifero che si chiama Allenco che è vicino al Mount Saint Mary College. Temiamo che sia questo che sta facendo ammalare tutti noi. Il dipartimento di Salute Pubblica è d’accordo con noi. Dopo molto lavoro la nostra comunità è riuscita a fare chiudere il campo petrolifero, temporaneamente. Ogni giorno però temiamo che il campo possa riaprire e che di nuovo saremo esposti a emissioni tossiche. E’ per questo che la sto contattando. Abbiamo bisogno del suo aiuto per far sì che il campo sia chiuso permanentemente. Abbiamo scoperto che il campo di petrolio si trova su una terra di proprietà dell’arcidiocesi di Los Angeles. Ci sono molte altre cose per cui questa terra potrebbe essere usata e che sarebbero di beneficio alla comunità, come un parco, orto botanico, o case popolari. Certo non l’uso che potrebbe essere dannoso alla salute della gente. Sono convinta che lei farà la cosa giusta. Vorrei che lei fosse qui accanto a me, prendendomi per mano e combattendo assieme. Grazie.
Nalleli Cobo
Papa Francesco diverse volte ha ribadito l’impegno della chiesa cattolica in difesa del creato. Già nel suo primo discorso aveva detto che la missione della chiesa è rappresentare tutte le creature di Dio e di rispettare l’ambiente in cui viviamo, chiedendo a chiunque abbia ruoli di responsabilità di essere protettori del creato, della natura, l’uno dell’altro e dell’ambiente. Di nuovo il 21 Maggio 2014 il Papa ha ricordato che “Siamo noi i custodi del creato. Se distruggiamo il creato, il creato distruggerà noi. Non dimentichiamolo mai”.
Perfetto. Torniamo allora a Los Angeles e alla piccola Nalleli.
All’inizio del 1900 ci fu qui un “oil boom”, con pozzi dappertutto, in città, in riva al mare, fra le case. Appena sparsa la voce dell’esistenza dell’oro nero corsero tutti in California, pensando di arricchirsi, e qualcuno ci riuscì. Fra questi Mr. Edward Doheny, un petroliere dalla vita variopinta e costeggiata di scandali e drammi familiari, che donò varie sue proprietà per fare parchi statali, per costruire chiese e pure la biblioteca dell’Università della California del Sud, la USC. E’ lui il personaggio che ha ispirato il film There will be blood con Daniel Day Lewis premio Oscar. La casa di Doheny ora è un museo.
Negli anni ’50 i discendenti della famiglia Doheny donarono alcune proprietà di famiglia alla chiesa cattolica di Los Angeles, nel cuore della città. Erano vecchi campi di petrolio. Nel 2009 l’ Arcidiocesi pensò di affittare queste proprietà ad una ditta petrolifera, la Allenco che riuscì ad aumentare la produttività del campo del 400%. La ditta è di proprietà di Mr. Peter Allen ed il vicepresidente delle operazioni si chiama Timothy James Parker.
Già nel 2010 i residenti iniziarono a lamentarsi di aria malata, di perdite di sangue dal naso, mal di testa, irritazioni del sistema respiratorio, nausea. Non è questa la Los Angeles dei film: chi vive vicino a questi pozzi è per lo più ‘low income’, immigrati e gente modesta che riesce a malapena ad arrivare alla fine del mese. Il 25 Gennaio 2011 i fumi tossici della Allenco hanno mandato all’ospedale tredici persone del vicino Mount St. Mary’s College, anche questo donato da Mr. Doheny alla comunità.
Nel corso di tre anni ci sono state251 segnalazioni di puzze insopportabili, e la Allenco ha ricevuto 15 citazioni per inquinamento. I vigili del fuoco hanno evidenziato che i sistemi di protezione dagli incendi non sono a norma e che non ci sono piani di evacuazione, gli ispettori dello stato della California notano che ci sono perdite, che il materiale tossico non è stato ben inventariato e che alcune sostanze chimiche sono conservate a cielo aperto. Il tutto in una zona densamente abitata. I livelli di alcuni composti organici volatili sono 10mila volte superiore al normale.
La Allenco ha cercato di camuffare gli odori con deodoranti al sapore di ciliegia. Hanno poi interpellato degli esperti di parte che hanno concluso che i fumi tossici sono rispettosi dei limiti legali e non dannosi. Dicono che sono sicuri al 100% che le loro operazioni sono innocue. E poi, per essere generosi hanno regalato degli impianti di aria condizionata al Mount Saint Mary College. E sono andati avanti imperterriti.
A un certo punto le autorità non hanno potuto fare a meno di intervenire. Durante una delle ispezioni, il giorno 24 ottobre 2013, ci sono stati dei malori fra gli stessi ispettori a causa dell’aria irrespirabile. Il dipartimento della salute della città ha concluso che la colpa di tutti quei malori – di ispettori e di residenti – è da attribuire all’esposizione a tassi bassi ma persistente nel tempo di sostanze tossiche collegate agli idrocarburi e al loro sfruttamento, primo fra tutti l’idrogeno solforato.
La senatrice della California Barbara Boxer è intervenuta chiedendo – ed ottenendo – un fermo temporaneo delle operazioni della Allenco, e a gennaio del 2014 la città ha presentato una mozione chiedendo la chiusura definitiva di questo campo di petrolio. Nel rapporto c’è scritto: “Nessuna comunità dovrebbe vivere così, con la finestre chiuse, i bambini tenuti dentro casa per proteggerne la salute e i vicini che cercano sollievo da condizioni intollerabili”.
Una delle portavoci dell’arcidiocesi di Los Angeles, Monica Valencia, dice che stanno esaminando le preoccupazioni dei residenti, che stanno riconsiderando il loro contratto con la Allenco, e che cercano di fare quello che possono per far sì che le operazioni della Allenco stessa siano rispettose dei contratti stipulati.
Io penso che sia troppo poco. Il Papa aveva detto che chi ha posizioni di potere deve usarlo anche per il rispetto dell’ambiente. Bene, ecco qui una occasione d’oro per la Chiesa di applicare nel concreto la buona novella che predica. Spero vivamente che in qualche modo questa storia arrivi a chi di dovere in Vaticano e che l’Arcidiocesi di Los Angeles decida di rescindere il suo contratto con la Allenco. Affittare un terreno a dei petrolieri, vicino alle case di persone non abbienti non è cosa morale per nessuna religione.
La soluzione è molto semplice e l’ha già detta Nalleli nel suo discorso: un parco nel cuore della città invece di pozzi di petrolio. Yes we can.
Qui il video di Nalleli e le foto di Los Angeles e dintorni dei primi del ‘900
Maria Rita D'Orsogna
Fisico, docente universitario, attivista ambientale
Ambiente & Veleni - 27 Giugno 2014
California, l’Arcidiocesi e la Allenco
Buongiorno Papa Francesco, mi chiamo Nalleli Cobo. Vorrei condividere la mia storia con lei, Papa Francesco. Ho 13 anni e frequento la Saint Vincent School a Los Angeles, California, Usa. Per gli scorsi quattro anni ho sofferto problemi di sangue dal naso, mal di testa, dolori alla pancia e problemi al cuore e come me molti altri bambini e famiglie nella mia comunità. Vivo di fronte l’impianto petrolifero che si chiama Allenco che è vicino al Mount Saint Mary College. Temiamo che sia questo che sta facendo ammalare tutti noi. Il dipartimento di Salute Pubblica è d’accordo con noi. Dopo molto lavoro la nostra comunità è riuscita a fare chiudere il campo petrolifero, temporaneamente. Ogni giorno però temiamo che il campo possa riaprire e che di nuovo saremo esposti a emissioni tossiche. E’ per questo che la sto contattando. Abbiamo bisogno del suo aiuto per far sì che il campo sia chiuso permanentemente. Abbiamo scoperto che il campo di petrolio si trova su una terra di proprietà dell’arcidiocesi di Los Angeles. Ci sono molte altre cose per cui questa terra potrebbe essere usata e che sarebbero di beneficio alla comunità, come un parco, orto botanico, o case popolari. Certo non l’uso che potrebbe essere dannoso alla salute della gente. Sono convinta che lei farà la cosa giusta. Vorrei che lei fosse qui accanto a me, prendendomi per mano e combattendo assieme. Grazie.
Nalleli Cobo
Papa Francesco diverse volte ha ribadito l’impegno della chiesa cattolica in difesa del creato. Già nel suo primo discorso aveva detto che la missione della chiesa è rappresentare tutte le creature di Dio e di rispettare l’ambiente in cui viviamo, chiedendo a chiunque abbia ruoli di responsabilità di essere protettori del creato, della natura, l’uno dell’altro e dell’ambiente. Di nuovo il 21 Maggio 2014 il Papa ha ricordato che “Siamo noi i custodi del creato. Se distruggiamo il creato, il creato distruggerà noi. Non dimentichiamolo mai”.
Perfetto. Torniamo allora a Los Angeles e alla piccola Nalleli.
All’inizio del 1900 ci fu qui un “oil boom”, con pozzi dappertutto, in città, in riva al mare, fra le case. Appena sparsa la voce dell’esistenza dell’oro nero corsero tutti in California, pensando di arricchirsi, e qualcuno ci riuscì. Fra questi Mr. Edward Doheny, un petroliere dalla vita variopinta e costeggiata di scandali e drammi familiari, che donò varie sue proprietà per fare parchi statali, per costruire chiese e pure la biblioteca dell’Università della California del Sud, la USC. E’ lui il personaggio che ha ispirato il film There will be blood con Daniel Day Lewis premio Oscar. La casa di Doheny ora è un museo.
Negli anni ’50 i discendenti della famiglia Doheny donarono alcune proprietà di famiglia alla chiesa cattolica di Los Angeles, nel cuore della città. Erano vecchi campi di petrolio. Nel 2009 l’ Arcidiocesi pensò di affittare queste proprietà ad una ditta petrolifera, la Allenco che riuscì ad aumentare la produttività del campo del 400%. La ditta è di proprietà di Mr. Peter Allen ed il vicepresidente delle operazioni si chiama Timothy James Parker.
Già nel 2010 i residenti iniziarono a lamentarsi di aria malata, di perdite di sangue dal naso, mal di testa, irritazioni del sistema respiratorio, nausea. Non è questa la Los Angeles dei film: chi vive vicino a questi pozzi è per lo più ‘low income’, immigrati e gente modesta che riesce a malapena ad arrivare alla fine del mese. Il 25 Gennaio 2011 i fumi tossici della Allenco hanno mandato all’ospedale tredici persone del vicino Mount St. Mary’s College, anche questo donato da Mr. Doheny alla comunità.
Nel corso di tre anni ci sono state251 segnalazioni di puzze insopportabili, e la Allenco ha ricevuto 15 citazioni per inquinamento. I vigili del fuoco hanno evidenziato che i sistemi di protezione dagli incendi non sono a norma e che non ci sono piani di evacuazione, gli ispettori dello stato della California notano che ci sono perdite, che il materiale tossico non è stato ben inventariato e che alcune sostanze chimiche sono conservate a cielo aperto. Il tutto in una zona densamente abitata. I livelli di alcuni composti organici volatili sono 10mila volte superiore al normale.
La Allenco ha cercato di camuffare gli odori con deodoranti al sapore di ciliegia. Hanno poi interpellato degli esperti di parte che hanno concluso che i fumi tossici sono rispettosi dei limiti legali e non dannosi. Dicono che sono sicuri al 100% che le loro operazioni sono innocue. E poi, per essere generosi hanno regalato degli impianti di aria condizionata al Mount Saint Mary College. E sono andati avanti imperterriti.
A un certo punto le autorità non hanno potuto fare a meno di intervenire. Durante una delle ispezioni, il giorno 24 ottobre 2013, ci sono stati dei malori fra gli stessi ispettori a causa dell’aria irrespirabile. Il dipartimento della salute della città ha concluso che la colpa di tutti quei malori – di ispettori e di residenti – è da attribuire all’esposizione a tassi bassi ma persistente nel tempo di sostanze tossiche collegate agli idrocarburi e al loro sfruttamento, primo fra tutti l’idrogeno solforato.
La senatrice della California Barbara Boxer è intervenuta chiedendo – ed ottenendo – un fermo temporaneo delle operazioni della Allenco, e a gennaio del 2014 la città ha presentato una mozione chiedendo la chiusura definitiva di questo campo di petrolio. Nel rapporto c’è scritto: “Nessuna comunità dovrebbe vivere così, con la finestre chiuse, i bambini tenuti dentro casa per proteggerne la salute e i vicini che cercano sollievo da condizioni intollerabili”.
Una delle portavoci dell’arcidiocesi di Los Angeles, Monica Valencia, dice che stanno esaminando le preoccupazioni dei residenti, che stanno riconsiderando il loro contratto con la Allenco, e che cercano di fare quello che possono per far sì che le operazioni della Allenco stessa siano rispettose dei contratti stipulati.
Io penso che sia troppo poco. Il Papa aveva detto che chi ha posizioni di potere deve usarlo anche per il rispetto dell’ambiente. Bene, ecco qui una occasione d’oro per la Chiesa di applicare nel concreto la buona novella che predica. Spero vivamente che in qualche modo questa storia arrivi a chi di dovere in Vaticano e che l’Arcidiocesi di Los Angeles decida di rescindere il suo contratto con la Allenco. Affittare un terreno a dei petrolieri, vicino alle case di persone non abbienti non è cosa morale per nessuna religione.
La soluzione è molto semplice e l’ha già detta Nalleli nel suo discorso: un parco nel cuore della città invece di pozzi di petrolio. Yes we can.
Qui il video di Nalleli e le foto di Los Angeles e dintorni dei primi del ‘900
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